Gli onori e gli orrori, l’eleganza e il vuoto, lo scontro con il mondo che cambia. The Crown – la produzione più impegnativa messa in cantiere da Netflix (100 milioni di dollari stanziati) con l’intenzione di arrivare fino alla settima stagione. Ai Golden è stata apprezzatissima, un globo come miglior serie drammatica e uno a «the queen» Claire Foy, nella parte della giovanissima Elisabetta da ragazzina fragile a sovrana integrata nel ruolo. Poteva trasformarsi in una edulcorata soap opera di stampo monarchico, The Crown – prodotto da Peter Morgan e Stephen Daldry – invece la serie riesce a mescolare con sapienza i fatti di casa Windsor e la Storia di quegli anni – abbiamo visto il primo blocco di dieci episodi, il secondo è già in lavorazione – dell’Inghilterra nel decennio post bellico e che si apre sui fermenti dei ’60.

Ogni intreccio del mondo opulento e sfarzoso dei monarchi è in qualche un racconto di solitudini: Elisabetta che dalle gonne materne si stacca velocemente quando la salute del padre, Giorgio III, la costringe a ruoli istituzionali maggiori, si trova a fare i conti con un mondo di cui ignora l’esistenza. Dietro di lei si muovono gli altri membri della casa reale, dal consorte Filippo (Matt Smith) che non accetta il ruolo di principe consorte, alla malinconica sorella Margaret (Vanessa Kirby) allo zio Edoardo (Alex Jennings), il re che divorziò per poter sposare l’americana Wally Simpson. Centrale la figura di Winston Churchill, con un magnifico John Lithgow a renderlo in ogni minima sfumatura.

Sulla figura della giovane i Elisabetta, Claire Foy ha fatto – come racconta lei stessa, un lavoro di sottrazione: «Stephen Daldry mi ha chiesto in continuazione di lasciar stare il cinismo, la durezza, la forza o la determinazione che viene naturale attribuirle. Voleva che interpretassi  una giovane donna un po’ ingenua e decisamente impreparata. Pensando alla regina non viene naturale immaginarla spaventata, innamorata, piegata dal dolore, incerta, arrabbiata. Ma nonostante tutto quello che ha visto, ottenuto e raggiunto è anche una madre e ora una nonna, è a capo di un’intera dinastia. Mi sento molto legata a lei, ma su un livello più personale, separato dal ruolo di regina».

La prima staginoe si chiude nel 1955, politicamente è l’anno delle dimissioni di Churchill, nella seconda molte cose cambieranno come ha raccontato l’autore della serie, Peter Morgan: «Il mondo cambia, c lasciamo alle spalle un certo tipo di Gran Bretagna ed entriamo in un paese nuovo. Siamo agli inizi di una nuova era con una grave crisi politica che cambierà il mondo, quella legata al canale di Suez».