«Prima del cinema e del video, la danza era ’un’arte evanescente’. La diffusione del video ha rivoluzionato l’arte della danza, il suo contributo è inestimabile». Così il messaggio dell’International Dance Council CID dell’Unesco per la Giornata Internazionale della Danza di oggi, 29 aprile. Visione che mai come nell’attuale emergenza Covid-19 è stata abbracciata dall’universo coreutico.

L’OFFERTA è immensa. La Scala alterna la sua proposta tra Rai5 e Raiplay con grandi produzioni come Bella Addormentata e Don Chisciotte, il Mariinsky di San Pietroburgo, che domani propone Giselle con Diana Vishneva, e il Bolshoi di Mosca sfoderano sulle loro piattaforme i migliori loro balletti, l’Opera di Roma e il San Carlo di Napoli hanno messo online titoli, il New York City Ballet, con la Digital Spring Season, presenta Balanchine e Jerome Robbins.

Anche per il contemporaneo produzioni formidabili: sul sito Rosas di Anne Teresa De Keersmaeker disponibili Partita 2, Rain, Rosas Danst Rosas. A quest’ultimo lavoro si lega un progetto partecipativo: tramite tutorial e una sedia lo spettatore casalingo impara quattro minuti dell’iconico spettacolo. Covid-19 permettendo, Bolzano Danza ne farà un flashmob in piazza l’11 luglio, data in cui il festival dovrebbe aprirsi con il trittico Bartok/Beethoven/Schonberg di De Keersmaeker. E poi lezioni online e iniziative culturali come Il Manifesto politico poetico dei cittadini di Virgilio Sieni.

Ma torniamo a oggi. Rai5 presenta stasera 1 meter CLOSER, «videocreazione coreografica in quarantena» della Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto su progetto del direttore generale Gigi Cristoforetti. Un’opera creata a distanza, dai danzatori della compagnia di Reggio coordinati dalla filmmaker Valeria Civardi e dal coreografo Diego Tortelli: «Niente meglio del corpo dei danzatori rinchiusi nelle loro case può raccontarci cosa stiamo vivendo – dice Tortelli -. Il luogo privato si trasforma in orizzonte comune».

IL CSC Centro per la Scena Contemporanea/ Operaestate/ Dance Well promuove la pratica della danza con persone affette da Parkinson: merita segnalare che dalle 8.00 presenta su Facebook il progetto 3 passi, una caccia al tesoro coordinato dalle coreografe Silvia Gribaudi, Chiara Frigo e Marigia Maggipinto. Sulla web-tv del Teatro Massimo di Palermo c’è Short Stories di Carolyn Carlson, mentre il festival multimediale #laculturanonsiferma, promosso dalla Regione Emilia Romagna, punta su Chotto Desh di Akram Khan e Rocco di Emio Greco e Pieter Scholten. Dalle 14.00 su acebook i primi Ballerini della Scala sono live con il direttore Frédéric Olivieri.

Tutto meraviglioso quindi? Non illudiamoci. La creatività digitale è lodevole, ma i problemi restano e sono grandissimi. Quando torneranno ad aprirsi i teatri? Non sono stati nemmeno citati dal Presidente Conte nella conferenza stampa sulla Fase 2. Intanto chi può, come la Biennale di Venezia, ha già spostato la programmazione, altri si inventano sezioni digitali come il festival torinese Interplay che apre il 20 maggio con Graces di Gribaudi, altre manifestazioni sono in attesa di capire il loro destino.

MA SOPRATTUTTO quando tutti quegli artisti che, come i danzatori, vivono di un’arte di contatto, che hanno bisogno di sala prove oltre che di pirouettes sul tappeto di casa, potranno tornare a lavorare? Ci si preoccupa di atleti e di sport, ma gli artisti? Quali le strategie? Eleonora Abbagnato dall’Opera di Roma ha convocato online lunedì i direttori del Ballo della Scala, del San Carlo, del Massimo di Palermo, oltre ad artisti come Alessandra Ferri per discuterne. E proprio ieri la Scala ha annunciato l’intenzione di riaprire a settembre per la danza con un gala e i due grandi titoli La dame aux Camélias e Il lago dei cigni.