Nell’igiene ambientale il numero degli infortuni sul lavoro continua a crescere . Questo è quanto emerge dai dati dell’Inail, relativi al 2017. Sono oltre diecimila i lavoratori che hanno subito un incidente, di cui la stragrande maggioranza durante la fase di raccolta. Tuttavia non mancano i casi di malattia professionale, oltre cinquecento.

Si tratta di una percentuale molto elevata, soprattutto in relazione all’ammontare complessivo degli addetti al settore, che si assesta all’incirca sui novantamila, equamente divisi tra settore pubblico e privato. Un operatore su nove ha subito un infortunio sul lavoro. È una tendenza in crescita dal 2015 che ha assunto di recente dimensioni preoccupanti. Per questo la Funzione pubblica (Fp) Cgil ha lanciato e promosso la campagna Bella differenza: «per mettere in evidenza l’esigenza di investire nel settore dell’igiene ambientale, per garantire più tutele e risorse sui temi della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori».

La campagna interpella i datori di lavoro pubblici e privati. Soprattutto in vista dell’apertura delle trattative per il rinnovo dei due contratti nazionali del settore: Fise Assoambiente (privato) e Utilitalia (pubblico). «Questi dati, le morti sul lavoro che abbiamo registrato anche nel corso dell’ultimo mese, ci dimostrano con evidenza il bisogno di una politica diversa da quella intrapresa, sia dalle aziende pubbliche che da quelle private, e che faccia dei temi salute e sicurezza una assoluta priorità».
Da qui emerge la necessità di un contratto solido in grado di garantire i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ma anche di investimenti sulle nuove assunzioni, utili ad alleggerire i carichi di lavoro e a migliorare i servizi. Viene poi avanzata la richiesta di maggior potere alle rappresentanze sindacali e di nuove risorse per la tutela della salute e della sicurezza degli operatori.

«L’attenzione ai temi ambientali, alle pratiche di riciclo ha radicalmente cambiato il lavoro di raccolta dei rifiuti. Eppure non c’è stata pari attenzione sui temi della salute e della sicurezza, sulla qualità del lavoro svolto». Un nesso inscindibile e indispensabile per arginare il fenomeno degli incidenti e per porre fine alle morti sul lavoro.

Infatti il sindacato ha poi ricordato che gli infortuni “come per i due ultimi casi in Campania, si sono tramutati in 20 morti sul lavoro, sempre per quanto riguarda il 2017”.