Il primo treno merci proveniente da Wuhan, ex epicentro cinese dell’epidemia di coronavirus, è arrivato ieri nella stazione di Duisburg, nel Nord Reno-Westfalia, proprio nel giorno in cui la Germania stava decidendo l’uscita dal lockdown. A bordo materiale sanitario, ma anche ricambi d’auto, prodotti elettronici e fibre ottiche per la comunicazione destinate, oltre che alle imprese tedesche, anche a Francia, Ungheria e Repubblica ceca.
Naturalmente è solo un caso, ma anche le coincidenze possono essere lette come un segnale.

La Germania, locomotiva d’Europa, ha deciso di ripartire forte dei 1.200 miliardi di euro che Berlino ha riversato nell’economia tedesca e spinta da una recessione che, come ha spiegato ieri il ministero dell’economia, durerà almeno fino alla metà dell’anno. Ripartenza dunque, seppure a tappe e con prudenza, come ha sottolineato la cancelliera Angela Merkel quando, al temine di una conferenza Stato-Laender servita soprattutto a decidere iniziative comuni a tutto il Paese e nella quale no sarebbero mancate discussioni accese, ha ricordato come quello ottenuto finora con le misure di contenimento sia solo «un fragile successo temporaneo» e confermato il divieto di contatto tra le persone fino al prossimo 3 maggio. «E’ necessario mantenere la distanza di almeno 1,5 metri, e le violazioni saranno perseguite dalle autorità», ha detto.

Il via alle riaperture è fissato per lunedì prossimo, 20 aprile. Per quella data potranno tirare di nuovo sù la saracinesca gli esercizi commerciali fino a 800 metri quadrati, le concessionarie di auto, le librerie, i negozi di biciclette, quelli di mobili, telecomunicazioni e tecnologie. Dovranno garantire adeguate misure igieniche, ma anche evitare che si formino code lungo i marciapiedi.Ogni Laender avrà la possibilità di ridurre il limite di superficie per i negozi.

Una settimana dopo a riavviare la produzione potrebbe essere la Volkswagen. Secondo indiscrezioni la casa automobilistica si preparerebbe il 27 aprile a riaprire i siti di Wolfsburg, Emden e Hannover. I dipendenti dovranno indossare indumenti protettivi, mentre le linee dovrebbero marciare a ritmi più lenti per dare il tempo agli operai di disinfettarsi.

Ufficiale, invece, che gli studenti tedeschi torneranno tra i banchi il 4 maggio, ma solo quelli dell’ultimo anno di scuola secondaria e dell’ultimo anno delle elementari che così potranno svolgere gli esami. Sempre a partire da quella data potrebbero riaprire parrucchieri, biblioteche, giardini zoologico e botanici ma sempre e solo, è scritto nel documento finale della conferenza, «nel rispetto di rigide misure di igiene e nel rispetto del regolamento d’accesso». Non sarà obbligatorio indossare le mascherine, ma il governo ne raccomanda «fortemente» l’uso. Resta invece confermato fino al 3 agosto il divieto di organizzare eventi pubblici, così come per ora non si parla di un via libera alla celebrazione di funzioni religiose né alla riapertura di bar e ristoranti, teatri e sale da concerto. Tutti luoghi, ha spiegato la cancelliera, dove «le limitazioni e le distanze minime da rispettare non sono tuttora controllabili». Prorogati infine per altri venti giorni i controlli alle frontiere con Austria, Francia, Lussemburgo, Danimarca e Svizzera. Per i tedeschi resta infine l’invito del governo a rinunciare a viaggi privati«compresi quelli per raggiungere i propri congiunti», sia all’estero che in patria.