Via libera del Bundestag al piano della coalizione “Semaforo” per contrastare la quarta ondata della pandemia che ieri ha fatto registrare oltre 65mila nuovi contagi. Con 398 voti a favore, 254 contrari e 36 astenuti passa così la legge di Spd, Verdi e liberali incardinata su quattro punti: introduzione della regola del “3G” (accesso a vaccinati, guariti e chi è in possesso del test negativo) nei mezzi pubblici e luoghi di lavoro, home-office obbligatorio dove possibile, tampone imposto per personale sanitario e visitatori nelle case di riposo anche se vaccinati, e condanna fino a 5 anni di carcere per chi falsifica il Green pass.

Confermato il ritorno dei test rapidi gratuiti per tutti come la fine dello stato di emergenza giuridico il 25 novembre. Ai 16 Land viene data la possibilità di inasprire le regole su distanziamento, uso delle mascherine e accesso ai luoghi chiusi secondo le regole del “3G” e “2G” (accesso a vaccinati e guariti) ma non potranno imporre il “coprifuoco” né chiudere le scuole.

Ora la palla passa al Bundesrat: oggi dovrà ratificare la legge per l’entrata in vigore definitiva ma l’approvazione è a rischio per l’opposizione alla fine dello stato di emergenza di Cdu e Csu che al Senato delle Regioni hanno la maggioranza dei seggi.

Particolarmente insoddisfatta la cancelliera Angela Merkel. Con il suo appello alla «situazione drammatica» puntava a estendere a tutto il Paese la regola del “2G plus” (accesso a vaccinati e guariti con test negativo) e a varare il piano d’emergenza basato su 27 milioni di somministrazioni “booster” nelle prossime cinque settimane, mentre Michael Kretschmer, governatore Cdu della Sassonia, Land capofila dei contagi, sarebbe già pronto a imporre la chiusura fino al 15 dicembre di bar e ristoranti anche per vaccinati e guariti.

In parallelo la Commissione permanente sulle vaccinazioni (Stiko) ha dato luce verde alla somministrazione della terza dose per gli over 18 come auspicava il ministro della Sanità, Jens Spahn. Resta invece ancora da capire chi controllerà le nuove restrizioni su bus, treni regionali e vagoni della metropolitana, mentre gli esperti di diritto hanno chiarito l’estrema conseguenza per chi si rifiuterà di sottoporsi al test gratuito nel posto di lavoro: «In molti casi il lavoratore perderà il diritto allo stipendio» spiega l’avvocata Anne-Franziska Weber del portale legale Ecovis.

A riguardo sono stati fissati anche i tempi di validità per i tamponi antigenici che dovranno essere eseguiti ogni 24 ore mentre i test molecolari avranno durata di due giorni, con obbligo di controllo quotidiano per i datori di lavoro pena la sanzione pecuniaria. La nuova legge resterà in vigore fino al prossimo 19 marzo e potrà essere prolungata per i tre mesi successivi.

Dopo il voto del Bundestag si è tenuta la video-conferenza Stato-Regioni tra il governo ad interim e i 16 governatori. Tutti d’accordo sull’«introduzione uniforme» del “2G” secondo l’indice dei ricoveri ospedalieri. In pratica la regola scatta quando viene oltrepassata la soglia di 3 pazienti Covid ogni 100mila abitanti mentre il “2G plus” diventa obbligatorio con 6 (ieri l’indice segnava 5,3).

Anche così, secondo Merkel, «la cassetta degli attrezzi non è completa e i controlli ancora insufficienti»; nel corso del summit i governatori hanno chiesto di introdurre «prima possibile» l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario a contatto con le categorie a rischio perché «lo chiede il Paese».

Sciolti anche i nodi dei bambini della fascia 5-11 anni e dei calciatori professionisti: nel primo caso se a fine mese sarà autorizzata la somministrazione verrà loro offerta su consiglio del medico, mentre chi gioca in Bundesliga «è un lavoratore come gli altri quindi dovrà seguire il 3G» specifica il cancelliere in pectore Olaf Scholz.