Agostino Petroni ha 27 anni ed è di Andria (Bt). Una laurea in Economia alla Bocconi e una in Promozione e Gestione del Patrimonio Gastronomico e Turistico all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche ne hanno fatto un imprenditore agricolo e gastronomo consapevole e impegnato. Il merito senza dubbio è anche della tesi Memoria Nueva – Lezioni di resilienza gastronomica da tre comunità indigene latino-americane presentata a Pollenzo l’anno scorso, che lo ha portato a vivere a stretto contatto per quattro mesi con i contadini del Sud America. Oggi quel lavoro è diventato un libro e presto sarà anche un documentario. «Mentre studiavo a Pollenzo – racconta Petroni – ho avuto l’occasione di conoscere tanti colleghi, molti dei quali, grazie alle borse di studio, provenivano da comunità rurali del continente latino-americano. In quegli anni mi è cresciuta sempre più la curiosità di conoscere i loro luoghi d’origine i popoli che li abitano. Così è nato questo progetto». La squadra partita per attraversare l’Atlantico era composta, oltre che da Agostino, dal fratello e da tre amici, un olandese e due americani: «Grazie alla rete internazionale di Slow Food siamo entrati in contatto con tre comunità rurali in Brasile, Messico e Colombia. Ci siamo documentanti, abbiamo organizzato il tutto e per quattro mesi abbiamo vissuto con loro. Il nostro obiettivo era documentare la resilienza gastronomica che portano avanti queste popolazioni in luoghi a volte impervi e che permette loro di resistere ai cambiamenti imposti dall’esterno e di tramandare le proprie tradizioni ancestrali».

«L’Università di Scienze gastronomiche ti fa andare fuori di testa – aggiunge – in senso positivo: ci sono persone di ogni provenienza ed estrazione sociale e questi incontri danno una carica incredibile, che non ti lascia più. Pollenzo mi ha regalato la bellezza dell’umanità intera, la bellezza di sedersi accanto a un collega che arriva dagli antipodi del mondo e che conoscendolo ti fa crescere».

Petroni è anche presidente dell’associazione Save the Olives, un’organizzazione no profit nata per concentrare forze e iniziative nella lotta alla Xylella, il batterio che sta essiccando gli ulivi pugliesi: «Purtroppo la Xylella è tutt’altro che un’invenzione, per questo abbiamo coinvolto agronomi, agricoltori, ingegneri, studenti, uomini d’affari, ricercatori e artisti, come ad esempio l’attrice premio Oscar Helen Mirren e suo marito Taylor Hackford, che sul tema della Xylella sono particolarmente attivi avendo già più volte lanciato appelli alle istituzioni».