Emendamenti, mozioni di sfiducia, interventi fiume, interrogazioni parlamentari al limite dello stalking… cosa nu’ sse sta a ‘nventa’ ‘sta Giorgetta pe’ aridàcce ‘a libbertà che ‘sto magnaccia non votato dar popolo, e manco pe’ alzata de mano ‘n piazza der Popolo, ce sta a rubbà! Ed è pure naturale, visto che il Pantheon di Fratelli d’Italia è pieno di padri nobili libertari. A partire da quel Giorgione Almirante che disegnò la Fiamma tricolore di suo pugno nel 1947, come di suo pugno firmò pure il bando d’arruolamento coatto -pena la fucilazione- nella filo-nazista Repubblica Sociale Italiana (RSI) di cui era capomanipolo. Arderà così a lungo, codesta Fiamma, nel simbolo del neofascista Movimento Sociale Italiano (MSI); ma nel 1995, quando folgorato sulla via delle acque di Fiuggi, in un eccesso di diuresi post-fascista Gianfranco Fini si volle sdoganare, prima la relegò in calce al nuovo simbolo di Alleanza Nazionale (AN) da lui fondata ad Arcore, per poi spengerla del tutto nel 2009 quando da Arcore è cacciato come un maggiordomo infedele.

Ma senza la loro bella Fiamma i neofascisti non ci sanno proprio stare: chi meglio dell’esplosivo Rauti allora (il fondatore di Ordine Nuovo che compare nelle inchieste per le stragi di piazza Fontana e di Brescia) poteva riaccenderla? Nasce così Movimento Sociale Fiamma Tricolore (MSFT), che per un paio d’anni arroventa piazze e riscalda cuori di tenebre. Ma poco le urne.

Miccia corta dunque? Nemmeno per sogno, perché dallo e dallo, i non meno nostalgici Guidone Crosetto, Ignazino La Russa e Giorgetta Meloni appunto, finalmente ottengono per Fratelli d’Italia (Fd’I) la tanto agognata Fiamma da una fondazione post-fascista che se la teneva chiusa in un cassetto. «Ma come?…» salterà su qualche decrepito ex-partigiano ringalluzzito dalla sparata «sinistra» di Draghi il 25 aprile, «questi sbandierano un simbolo dichiaratamente neofascista e ci danno pure lezioni di libertà e democrazia?»
A questi amabili vecchietti io dico: se i nipotini di chi, nell’Era fascista, chiudeva il Parlamento, negava le elezioni, metteva il bavaglio a partiti e sindacati e mandava al confino i dissidenti, oggi vogliono Parlamento e ristoranti sempre aperti anche al chiuso, libere elezioni con liberi assembramenti, nessun bavaglio e manco mascherine, niente confino e niente coprifuoco ai negazionisti… perché mai dubitate della loro buona fede? Solo i cretini, si sa, non cambiano mai idea. Oppure chi non fa in tempo perché magari muore giovane.