È il passaggio decisivo individuato dalla commissione Colao per passare alla riapertura di «nuovi settori». Si chiede esplicitamente un «protocollo per i trasporti locali». Solo garantendo il rispetto del distanziamento nei trasporti si potrà passare dal «primo step» del 4 maggio con la riapertura di «manifattura, costruzioni e servizi» al via libera per «nuovi settori», compresi la maggior parte dei negozi con ristoranti e bar.

Per questo ieri la ministra per le Infrastrutture Paola De Micheli ha preparato una bozza di Protocollo da sottoporre ai sindacati di categoria per adeguare le linee guida alla Fase 2. Si tratta in gran parte di «raccomandazioni», prima di tutte la «sanificazione dei mezzi». Si cerca di ridurre gli obblighi e nessuna sanzione per gli utenti – stimati dalla commssione Colao nel 15 per cento dei lavoratori totali – anche sul non rispetto della distanza di almeno un metro. Le mascherine invece dovrebbero essere obbligatorie solo negli aerei che non prevedono distanziamento.

Come indicato dalla commissione Colao poi si cerca di ridurre le ore di punta. Per questo Regioni e comuni potranno «utilizzare la leva tariffaria»: ridurre il prezzo del biglietto per incentivare l’uso negli orari meno, favorendo la vendita online con possibile prenotazione.

SI STUDIA DI CONTINGENTARE la capienza fino al 70%, ovvero 30 utenti sul bus e circa 300 sui vagoni della metro. Allo studio anche la possibilità di prenotarsi con una app per accedere ai mezzi, cosa che potrebbe essere utile per monitorare i flussi, e anche la facoltà di rendere obbligatoria la mascherina a bordo. Oltre alle sanificazioni straordinarie già messe in campo, si ragiona sulla pulizia di filtri di aerazione e climatizzazione di tutti i mezzi.

SECONDO LA CLASSIFICAZIONE dell’Inal il settore più a rischio – unico in rosso con la scritta «alto» assieme a «assistenza sanitaria» e «assistenza sociale non residenziale» – è il «trasporto aereo». Per questo i gestori degli aeroporti dovranno creare percorsi di entrata e di uscita separati, allo scalo e ai singoli fare, in modo da evitare l’incontro di flussi di utenti, contingentare gli accessi per evitare assembramenti ai check-in, nelle zone antistanti i controlli di sicurezza e negli spazi comuni; introdurre termoscanner per misurare la febbre ai passeggeri sia in arrivo sia in partenza.

CI SARÀ L’OBBLIGO di distanziamento a bordo degli aeromobili – sebbene Ryanair abbia già comunicato che la considera una «cretinata» e non la applicherà sui suoi aerei – , all’interno dei terminal e di tutte le altre facility aeroportuali come i bus per il trasporto dei passeggeri verso gli aeromobili.

Perciò i gestori dovranno da predisporre specifici piani per assicurare il massimo distanziamento delle persone mediante «idonea segnaletica a terra e cartellonistica». È richiesto l’uso delle mascherine per tutti, che diventa «norma inderogabile nei casi in cui, per circostanze eccezionali e limitate nel tempo, dovute a particolari picchi di presenze, non possa essere rispettata la misura minima di distanziamento interpersonale».

IL 4 MAGGIO DOVREBBE ESSERE anche il giorno in cui si potrà tornare nei parchi e a fare sport all’aperto. Gli esperti chiedono ingressi contingentati e controlli, soprattutto nelle aree frequentate dai bambini, per far rispettare distanze e divieto di assembramento, date le difficoltà dei più piccoli a mantenere le distanze.

SE E QUANDO RIAPRIRE negozi, bar e ristoranti è ancora tema molto dibattuto nel governo e tra gli esperti. Plausibile che si parta l’11 maggio, anche se c’è chi vorrebbe anticipare almeno l’asporto e chi, soprattutto per le attività più a rischio come i parrucchieri, posticipare al 18. Tutti d’accordo sulle misure severe da applicare, tavoli dimezzati e distanziati, camerieri in guanti e mascherine.
Una comunicazione ufficiale ancora non c’è, ma è sicuro che non si tornerà a scuola, come ha spiegato sempre Locatelli: riaprire «comporterebbe portare, e non di poco, l’R con zero oltre l’uno». Diverso è il discorso per la maturità: l’orientamento è di farla svolgere a partire dal 17 giugno, con il solo esame orale in presenza. Ancora nulla, invece, su quanto accadrà a settembre: si è insediata oggi la task force ministeriale: in 18 tra psicologi, pedagoghi e personale della scuola tenteranno di trovare le soluzioni per consentire il ritorno in aula. I ricercatori invece torneranno negli atenei dal 4 maggio.

L’11 maggio è anche la data in cui terminerà la sospensione delle udienze civili e penali. Fino al 30 giugno rimarrà comunque il processo a distanza.