Ospite del Fiction Fest che ha chiuso i battenti domenica sera con la premiazione di The Man in the High Castle, la serie sull’invasione nazista negli Usa tratta dal libro di P.K.Dick diretto da Frank Spotnitz e del tedesco Deutschland 83, il regista Jason Reitman che ha presentato fuori concorso i primi due episodi della tv comedy Casual. Una serie prodotta negli Stati uniti da Hulu e confermata lo scorso mese anche per una seconda stagione.

Vincitore di un Golden Globe per Tra le Nuvole, regista fra gli altri di Juno, Thank you for Smoking, Reitman ha trovato in questa curiosa fiction – con episodi brevi da venti minuti uno – scritta da Zander Lehmann, il formato ideale per proseguire su piccolo schermo la costruzione di quel piccolo universo di bizzarra umanità che vive gioie (e qualche dramma) con occhio disincantato e a volte cinico. Casual ruota intorno alla convivenza di una famiglia che definiremmo disfunzionale. Sono in tre, il fratello (Tommy Dewey) gaudente Peter Pan inventore di un algoritmo alla base di un sito d’incontri, un meccanismo che permette di formare coppie in base alla comunanza d’interessi.

E poi la sorella Valerie (Michael Watkins) terapeuta fresca di separazione dal marito che l’ha lasciata per una giovanissima, brava a consigliare i suoi pazienti ma assolutamente incapace di gestire la propria vita privata. Fra i tre la più matura sembra l’adolescente figlia di lei, Laura (Tara Lynne Bar) dalla complicata vita sentimentale. «La prima cosa che dico – spiega Reitman – quando mi chiedono qual’è la differenza tra un film e la tv è che il film ha un finale mentre la televisione no». Casual non nasce all’improvviso, ma è alla base di un desiderio che Reitman covava da tempo.: «Con Lehman ho trovato il collaboratore giusto, con una dose di umorismo e di provocazione non comune». La serie è ambientata a Los Angeles, nella grande villa di Valerie dove si svolgono le schermaglie tra i due fratelli e la nipote, tutti profondamente diversi quanto in perfetta sintonia.

Lehman spiega che il compito gli è stato facilitato da un’esperienza personale: «Ho scritto Casual nel periodo in cui vivevo con mia sorella: prima che si sposasse abbiamo convissuto per qualche tempo, uscivamo insieme alla fine siamo diventati come migliori amici. Così ho pensato che sarebbe stato interessante raccontare l’esperienza in una serie».