Bocciata prima ancora di andate ai voti, alla Duma di Mosca, la proposta di legge presentata da due deputati del partito comunista – Ivan Nikitchuk e Nicolai Arefiev – per emendare il codice degli illeciti amministrativi per introdurre multe salate (dai 3 ai 5 mila rubli) e fino a 15 giorni di arresto per effusioni tra persone dello stesso sesso in pubblico e «propaganda gay» nelle scuole e nelle organizzazioni giovanili. La proposta di legge non ha passato il vaglio preliminare di costituzionalità ed è stato inoltre giudicata «superflua» dallo stesso governo. Troppo simile alle norme già vigenti nella Federazione russa dal 2013 per «vietare la propaganda omosessuale». In Russia, com’è noto, le autorità non fanno differenza tra pedofilia e omosessualità. I Gay Pride sono sempre stati duramente repressi. Secondo alcuni resoconti della seduta della Duma quando Nikitchuk ha parlato di omosessualità come di malattia contagiosa molti deputati ridacchiavano vistosamente.