In Georgia il riconteggio manuale dei voti, a causa del ricorso presentato dalla campagna Trump, ha confermato la vittoria di Joe Biden. Il repubblicano Brad Raffensperger, segretario di Stato della Georgia, in un discorso pubblico in cui si è definito un orgoglioso supporter di Trump, ha certificato la vittoria del democratico: su circa 5 milioni di voti validi Biden ha ottenuto un vantaggio di 12.284 voti, rispetto ai circa 14mila voti di vantaggio che gli erano stati assegnati con il precedente spoglio.

La notizia non è assolutamente piaciuta al tycoon che continua a combattere per capovolgere l’esito del voto. Dopo aver provato la carta del ricorso alle corti e aver visto che non funziona (petizioni e appelli vengono puntualmente respinti dai giudici), Trump e il suo team sembrano tornati a delle strategie più capillari e già collaudate: un’azione combinata di disinformazione sul grande pubblico e di minacce più mirate verso i legislatori.

Mentre i legali della campagna indicono conferenze stampa in cui parlano della cospirazione comunista con radici in Venezuela che ha portato alla vittoria di Biden, il presidente e i suoi alleati cercano di bloccare il riconoscimento formale della vittoria del democratico negli Stati chiave.

Dopo che i rappresentanti del Gop hanno fatto ostruzionismo per le procedure in Michigan, The Donald è intervenuto personalmente in quello Stato, prima chiamando un membro del Gop del Board of Canvassers della contea del Wayne che quindi ha cercato di ritirare il suo voto per certificare il risultato, e poi offrendo ai due principali legislatori repubblicani alla Casa bianca «il suo sostegno», visto che devono occuparsi dei risultati della più grande contea dello Stato, che include Detroit.

Trump ha poi esteso l’invito ai legislatori del Michigan, chiamando il leader della maggioranza repubblicana del loro Senato. La certificazione del voto di solito è solo una formalità, ma Trump sta cercando di bloccare o ritardare questa formalità in tutti gli Stati chiave, come parte di uno sforzo a lungo termine per ribaltare la sconfitta attraverso il Collegio elettorale.

Il 14 dicembre i grandi elettori nominati si riuniranno per esprimere il voto che solitamente rispecchia quello espresso alle urne. È proprio la prassi che Trump vuole ribaltare. Per farlo cerca di assicurarsi l’appoggio popolare attraverso la campagna di disinformazione con cui sostiene che i democratici hanno compiuto brogli epocali per strappargli la Casa bianca. Gli sforzi riguardano il processo di certificazione del voto in Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Nevada, Arizona e, fino a poche ore fa, Georgia.

Alla domanda sul coinvolgimento di Trump nei confronti dei funzionari del Michigan, Biden ha risposto: «Sarà solo un altro incidente per cui passerà alla storia come uno dei presidenti più irresponsabili della storia americana».