In una giornata di pioggia torrenziale che ha anche causato allegamenti e lo spostamento di sede di alcune sezioni elettorali Savona si è ritrovata al ballottaggio tra Marco Russo, cattolico sostenuto da un’ampia coalizione di centro sinistra e Angelo Schirru, medico in pensione scelto da Toti per rimediare ai guai dell’amministrazione di destra.
Sono più di 10 i punti di scarto: 48% Russo, 37% Schirru.

Tra la vittoria al primo turno si è interposto, infatti, il risultato ottenuto dal candidato del Movimento 5 stelle, Manuel Meles, capace di sfiorare il 10%.
Il dato più rilevante del voto savonese rimane però quello della scarsa partecipazione: la percentuale dei votanti si è fermata al 52,43%, quasi nove punti in meno rispetto a cinque anni fa.
Una parte della città è rimasta in disparte specie le periferie trascurate da troppo tempo, private di presidi sociali, politici, culturali.

Nei 10 mila voti ottenuti da Russo ci sta molto di un generoso tentativo di ripresa, di una volontà del non delegare altrove le sorti della Città come pretendeva il presidente della Regione con la sua lista «Toti per Savona».
In questo contesto si è mossa la novità della lista unitaria «Sinistra per Savona» nel tentativo di far recuperare un’identità a soggetti che da tempi non riuscivano a definirsi e ritrovarsi.

Una campagna quella della Sinistra portata avanti tra un mix tra l’utilizzo delle novità tecnologiche e la tradizione dei passaggi nei quartieri, recuperando la frequentazione delle Società Operaie nel tentativo di riprendere il dialogo sul filo dei problemi concreti: il lavoro, la sanità, la cultura.
Alla fine è arrivato un 6,5% che premia sicuramente l’impegno posto da tante compagne e compagni e garantisce l’accesso al consiglio comunale.

Adesso il pensiero e lo sguardo vanno al ballottaggio: la posizione di partenza per la candidatura di Marco Russo è sicuramente di vantaggio, ma questo è il momento di rivolgersi a tutta la Città, di chiedere con forza l’espressione di una volontà di cambiamento, di recuperare quella voglia di autenticità della politica che ha mosso i soggetti della sinistra in una espressione importante di volontà positiva.