Una decisione scioccante quella del governo danese: i 17 milioni di visioni allevati sul suo territorio verranno abbattuti con urgenza. Si andranno ad aggiungere ai 2,3 milioni che già sono stati mandati nelle camere a gas da quando si è saputo, a giugno, della diffusione del Sars-CoV-2  negli animali allevati per le loro pellicce. Un mese fa, il 5 ottobre, i focolai erano 41, ora quelli ufficialmente intercettati sono 207, segno che è impossibile fermare la diffusione. A preoccupare  è la trasmissione da animale a uomo  di un virus mutato: il coronavirus isolato nei visoni, e che è lo stesso che si è diffuso in un’ampia parte della popolazione nel nord del paese mostra una ridotta sensibilità agli anticorpi e pertanto c’è già un concreto rischio di rendere inefficace lo sviluppo dell’attuale vaccino, che si basa sul genoma originario del virus isolato nei primi pazienti.

La Danimarca, il più grande produttore di pellicce da visone al mondo dopo la Cina, è stato il secondo paese i cui allevamenti di visone sono stati raggiunti dal Coronavirus. Il primo è stato l’Olanda e proprio dalla comunità scientifica di questi due paesi arrivano i pareri che giustificano l’allarme. L’ Olanda, dove lo scorso 28 agosto il governo ha annunciato  che verrà anticipato al 2021 il definitivo divieto di allevamento, ha avuto 68 focolai in 128 allevamenti e secondo  le evidenze prodotte dall’Istituto Nazionale per la Sanità Pubblica e l’Ambiente, il virus è stato inizialmente introdotto dall’uomo, per poi evolversi in animali particolarmente sensibili quali risultano i visoni; e nonostante la maggiore biosicurezza, la sorveglianza tempestiva e l’abbattimento immediato degli allevamenti infettati, milioni di animali anche in questo caso,   la trasmissione  è continuata, e sono stati  documentati anche i casi di spill over fra animale e uomo.

In Danimarca l’annuncio di questo abbattimento epocale , che eliminerà ogni traccia di visone dal territorio danese, è arrivato dalla prima ministra danese in persona, Mette Frederiksen , che ha citato  uno studio dell’agenzia governativa ‘Staten Serum Institut’ : Anders Fomsgaard, responsabile della ricerca e sviluppo sui virus ha identificato una nuova mutazione del Covid nei visoni che si è già diffusa nell’uomo: sarebbero già 12 le persone contagiate dalla nuova variazione del virus. Per tali ragioni il governo ha già trasmesso una informativa all’Organizzazione Mondiale della Sanità, al Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), e alla Commissione Europea. L’Organizzazione mondiale della sanità ha risposto  esprimendo preoccupazione per la trasmissione del contagio all’uomo e ha dichiarato di essere in contatto con le autorità danesi per avere più informazioni. Attualmente è stata Accertata la presenza del virus SARS-CoV-2 in allevamenti di visone  in Spagna (1 focolaio), negli USA (11 focolai) in Svezia (1 focolaio).

La presenza di questa mutazione trasmessa dai visoni all’uomo, è importante non solo per la Danimarca, rileva Herve Bercovier, professore di Microbiologia dell’università di Gerusalemme, sulla rete internazionale Promed, una sorta di osservatorio delle malattie emergenti. «Visoni di questa stessa specie, Neovison vison o visone americano, sono allevati in dozzine di paesi di almeno 3 continenti. Neovison vison è il tipo di visione allevato anche in Italia, e difatti anche nel nostro paese si sono verificati dei casi già dal mese di agosto.  A  denunciarlo la LAV, che assieme ad altre associazioni come Essere animali e l’OIPA, l’Organizzazione internazionale protezione animali, stanno facendo appello al governo e al parlamento affinché stabiliscano la chiusura per sempre ed entro l’anno di tutti gli allevamenti di animali da pelliccia in Italia, ancora attivi in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo, evitando così di avviare nuovi cicli di produzione di quelli che possono essere vere e proprie fabbriche di virus.