“La nostra ambizione non è dirvi che Final Fantasy VII è fantastico, bensì spiegarvi perché lo è”: questo l’intento di Nicolas Courcier e Mehdi El Kanafi presentando il loro volume La leggenda di Final Fantasy VII: creazione, universo, decrittazione originariamente pubblicato in Francia dove è già alla terza edizione ed ora tradotto in italiano da Multiplayer Edizioni. Il volume omaggia il ventennale della pubblicazione di FFVII (il 31 gennaio 1997 in Giappone e il 17 novembre 1997 in Europa). La scelta del settimo episodio della saga videoludica ideata da Square Soft (in seguito Square Enix) non è casuale o meramente legato alla ricorrenza ma piuttosto visto come analisi della pietra miliare che ha introdotto il “JRPG” al grande pubblico videoludico occidentale. Fino ad allora infatti in area occidentale il “gioco di ruolo” coincideva con Ultima, Diablo o col primo episodio – proprio nel 1997 – di Fallout. Al contrario i pochi appassionati della scuola giapponese di gioco di ruolo (JRPG sta infatti per Japanese Role-Playing Game) si erano dovuti fino ad allora rivolgere al mercato d’importazione. Final Fantasy VII invece si propone fin da subito al pubblico internazionale utilizzando, a differenza dei precedenti episodi targati Nintendo, la nuovissima console con cui la Sony si avviava a rompere le uova nel paniere a Sega e Nintendo che all’epoca dominavano incontrastate il mercato dell’hardware videoludico. E proprio la capacità del supporto scelto da Sony – il CD-ROM – permetterà a Square di lavorare ad un gioco in 3D con sequenze animate per l’epoca sbalorditive. Grafica innovativa e proposta delle meccaniche esotiche non basterebbero però da soli a spiegarne il successo tutt’ora non scalfito (FFVII è convertito anche per PS4, ed è previsto un remake con aggiornamenti di gameplay): chiave di volta sono la storia e i personaggi, talmente curati ed originali da restare nel cuore di ogni giocatore. Cloud, Tifa, Sephiroth sono nomi che qualsiasi appassionato serio di videogiochi non può non riconoscere, così come la storia fondamentalmente ecologista per quanto fosse possibile in un videogioco ad ampia diffusione dell’epoca. Tanto da permettere la creazione di un vero e proprio universo ludico e cinematografico: non tutti gli add-on sono al livello dell’originale, ma vale almeno la pena di ricordare Advent Children, strepitoso film d’animazione che prosegue le vicende dei protagonisti due anni dopo la conclusione della narrazione videoludica.

Courcier e El Kanafi ci raccontano la trama completa del gioco (la parte più noiosa: sembra un “bigino” scolastico), compresi prequel e sequel, la genesi di ogni titolo, la ricezione, i dietro le quinte, il tutto unito a una disamina critica appassionata ma non per questo cieca. In questo senso il libro è rivolto non solo ai fan ma a tutti gli interessati alla storia del videogioco.