La cultura innanzitutto, twittano dal governo. Già, ma come li trattiamo i monumenti tanto amati?

A Roma, si puntella ogni giorno la Domus Aurea per evitare crolli: il ritardo nell’inizio dei lavori, le liti fra le amministazioni, i soldi non erogati hanno portato a uno stato drammatico, a un aggravamento e un ulteriore dispendio.

Il Colosseo stesso, finanziato con milioni per i restauri necessari da Diego Della Valle, presenta macchie, livelli disomogenei di pulitura, patina dell’invecchiamento e palinsesto a rischio di sparizione perché nelle gare al ribasso che vanno tanto di moda vincono quasi sempre le OG2, quelle generali per l’edilizia (che poi devono assumere restauratori esterni, ma questo significa che mancherà una visione d’insieme).

Le imprese specialistiche sono considerate care e vengono escluse.

Hanno anche tempi più lunghi, invece la strada breve è «preferibile» e con immediato ritorno di immagine: per pulire la superficie, si nebulizza e se si fa con troppa foga, si rovina la «pelle» del monumento in maniera irreversibile.