Prima rata Tasi rinviata al 16 ottobre, allargamento della platea bonus Irpef rinviato alla legge di stabilità 2015, tagli alla Rai confermati, ampliamento dei tagli Irap inviati alla delega fiscale. Diverse le novità, inserite durante i lavori, che vanno dal fondo taglia tasse alle spiagge, passando per i passaporti, Equitalia e la Farnesina. Il decreto legge Irpef, approvato ieri dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, mantiene intatta la sua struttura ma scatena malumori in Ncd. Ad esempio il rinvio alla legge di stabilità 2015 dell’allargamento immediato del bonus fiscale alle famiglie monoreddito con figli. I 60-70 milioni di euro necessari per l’operazione non sono stati trovati ieri nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Dovrebbero spuntare a fine anno quando il bonus Irpef dovrebbe essere reso «strutturale». A quel punto basteranno due figli per usufruire del bonus. Il presidente dei senatori Ncd Maurizio Sacconi ha comunque espresso soddisfazione per l’accoglimento delle proposte sul rafforzamento del taglio dell’Irap – altro cavallo di battaglia del suo partito – sono stati rinviati ai decreti delegati della delega fiscale.

Sul fronte della pressione fiscale ieri è intervenuta la Corte dei conti che l’ha definita «eccessiva e mal distribuita». Nel 2013 la pressione è stata pari al 43,8% del Pil, 3 punti in più rispetto al 2000 e quasi quattro in rapporto alla media europea, rileva la magistratura contabile nel Rapporto 2014. Il tutto corredato dal proliferare dell’economia in nero: nel 2013 il sommerso è stato pari al 21,1% del Pil,solo nel 2011 l’evasione stimata dell’Iva e dell’Irap è stata di oltre 50 miliardi. La ricetta suggerita dalla magistratura contabile passa per la spending review. «Un contenimento della spesa è la strada obbligata per ridurre il peso della tassazione sull’economia» avvertendo tuttavia che «la spinta verso una riduzione ed un riequilibrio della repressione tributaria si deve confrontare con i vincoli della finanza pubblica e con l’idoneità degli strumenti a disposizione». Negativo il giudizio della Corte sul bonus Irpef da 80 euro. Non basta perché è «un surrogato». «Politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta così come scelte selettive rientranti nell’ambito proprio e naturale della funzione dell’Irpef, affidate a prelievi di solidarietà, bonus, tagli retributivi sono all’origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell’Irpef finendo per intaccare la portata e l’efficacia redistributiva dell’imposta».

La Corte dei Conti auspica «un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell’onere tributario». Per il suo presidente Raffaele Squitieri «uno sforzo eccezionale» nell’austerità economica non può «essere protratto troppo oltre in assenza di crescita economica. O almeno non oltre quanto già programmato nel Def». Di certo, incalza, «preoccupa la tendenza del debito pubblico».Tra il 2011 e il 2013 il valore delle manovre è stato di 67 mld pari al 4,3% del Pil ha confermato il ministro dell’Economia Padoan. La richiesta all’Ue è di «fare la sua parte»: allentare i parametri permettendo ai paesi dell’Europa meridionale di tornare ad investire. Il governo vuole giocare le carte della crescita nel semestre europeo che inizia a luglio.