Per la prima volta nella sua storia il Palais Bourbon potrebbe ospitare un eletto del movimento corso. Dopo aver conquistato comune di Bastia nel 2014 e guida della regione dell’Île de Beauté l’anno dopo, riuniti nella lista «Pè a Corsica», stavolta i nazionalisti potrebbero fare il loro ingresso nel cuore delle istituzioni della République. Protagonista di quello che sarebbe per la storia francese un avvenimento pressoché storico, potrebbe essere Jean-Félix Acquaviva, presidente della locale Società di trasporti pubblica e candidato nella seconda circoscrizione della Haute-Corse.

Tra i candidati nazionalisti è quello che ha le maggiori chance visto che il suo maggior rivale, il deputato uscente Paul Giacobbi, che ha contribuito a lanciare il partito di Macron nell’isola, si è ritirato per uno scandalo. Quanto ai progetti che i nazionalisti porterebbero a Parigi, ce n’è però uno che da quando è stato varato dall’assemblea regionale, lo scorso maggio, non ha mancato di suscitare polemiche. È la «cartula imiegu lucale», la carta locale del lavoro, che oltre a favorire la formazione in loco e a valorizzare l’uso della lingua corsa nelle istanze professionali dell’isola, intende dare priorità nelle assunzioni pubbliche, come nei concorsi regionali, a chi è nato o risiede in Corsica. Misura che intende combattere la disoccupazione isolana (oltre il 10%), ma che è considerata una sorta di versione corsa della «preferenza nazionale» lepenista. Jean-Guy Talamoni, presidente del parlamento regionale e già leader della sinistra nazionalista, nega che si tratti «di un approccio razzista».