Ultimo di un’onda di film sulla beat generation di cui fanno parte The Howl, On The Road di Walter Salles e l’adattamento da Kerouac di Michael Polish Big Sur, Kill Your Darlings è ambientato nel 1944, in una New York tutta giocata sull’asse della metropolitana che, dalle austere aule della Columbia University, portava gli studenti alla boheme intellettuale e «dissolute» del Village.

Il film dell’esordiente Krokidas (in prima mondiale a Sundance 2013 e più recentemente alle Giornate degli autori) illumina la nascita di una rivoluzione letteraria sullo sfondo di un omicidio famoso in cui rimasero coinvolti Allen Ginsberg, Jack Kerouac e William Burroughs e, nel suo mix di queer cinema, melodramma, ricostruzione d’epoca, cronaca nera e passione per l’arte vissuta pericolosamente, porta in modo molto visibile il marchio estetico/poetico della sua produttrice, Christine Vachon, una presenza storica della new wave indipendente Usa anni ’90 musa, tra gli altri, di Todd Haynes, John Cameron Mitchell, Mary Harron, Kimberly Pierce e Rose Troche.

Una specie di «musa» è anche al centro di Kill Your Darlings, che apre nel grigiore suburbano del New Jersey, con Allen Ginsberg diciottenne (Daniel Radcliff: di Harry Potter ormai ha solo gli occhiali) in procinto di scavalcare l’Hudson verso la Columbia, lasciandosi indietro una madre debole di mente (Jennifer Jason Leigh) e un padre poeta. Anche Allen vuole un futuro nella poesia, e il catalizzatore che gli permetterà di immergere i suoi istinti whitmaniani negli umori della New York beat è un brillante, indisciplinato compagno di scuola, inamorato di Rimbaud, Lucien Carr (Dane DeHaan). Rampollo di una ricca famiglia di New York, Carr presenta il giovane Ginsberg a Burroughs (Ben Foster, in un’interpretazione «alla lettera») e a Kerouac (Jack Huston). Fumando, bevendo, in continua staffetta tra i locali del Village e quelli di Harlem i quattro pontificano di letteratura e danno forma a un manifesto letterario intitolato Nuova Visione, i cui principi vengono esemplificati in un raid notturno alla biblioteca dell’Università, dove copie di Benito Cereno, Ulisse e L’amante di Lady Chatterley rimpiazzano misteriosamente «I classici» esposti.

Nel loro entourage appare anche David Kammerer, un ex professore di Carr, apparentemente innamorato di lui e che lo segue da anni. Lucien, che oltre a essere brillante è anche un’opportunista, cerca invano di liberarsene – il vecchio mentore non gli serve più – e, una notte, a Riverside Park, finisce per ucciderlo, ferendolo con un coltellino da boy scout e poi affogandolo nell’Hudson. Condannato per omicidio colposo, Carr farà solo due anni di prigione (l’attenuante: aveva agito per legittima difesa, contro le avances omosessuali di Kammerer). Kerouac e Burroughs, brevemente arrestati anche loro perché sospettati di complicità evocarono l’omicidio nel loro And The Hippos Were Boiled in their Tanks. Kerouac ne parlò anche in The Town and the City e Vanity of Doulous. Nel film vediamo Ginsberg trasformare il racconto di quella notte prima in una confessione ad uso di Carr (poeta che non scrive mai) e poi nel paper di fine d’anno, che lo fa espellere dalla Columbia ma gli dà il coraggio di andare avanti.

Nel 2010, con The Howl, Rob Epstein e Jeffrey Friedman avevano tentato di riflettere la beat generation concentrandosi proprio sulla «parola». Il loro era un film interamente dedicato all’omonima, famosissima, poesia di Allen Ginsberg, interpretato con grande intelligenza da James Franco.

Il capolavoro indiscusso del genere «beat» rimane comunque Naked Lunch, di Cronenberg (1991). In quel senso Kill Your Darlings è oggetto molto più convenzionale che racconta una storia delle origini (come quelle dei supereoi che vanno così di moda oggi), anche se Krokidas lo fa con i ritmi sincopati del jazz e una colonna sonora non strettamente «d’epoca» che include gruppi come The Libertines e TV on The Radio. Pur didascalico, ingenuo e ogni tanto proprio noioso, il film riflette però un’affinità con i suoi soggetti che era completamente assente nel temibile On The Road, di Salles.