Nelle note introduttive alla prossima edizione il direttore Antonio Monda, a cui è appena stato rinnovato il mandato, elenca i numerosi nomi di star e di grandi nomi non solo di cinema che nei suoi primi anni hanno partecipato alla manifestazione romana, rivendicando a partire da qui la natura della Festa e la sua differenza rispetto a un festival. Certo nell’era dei «tappeti rossi» e della comunicazione l’«evento» appare necessario ma: e i film? Il programma di questa Festa di Roma numero 13 – che aprirà il 18 ottobre con Bad Times at El Royale e sarà chiusa il 28 dal nuovo film di Paolo Virzì Notti magiche – con due retrospettive, una dedicata a Maurice Pialat, l’altra a Peter Sellers «icona» dell’edizione, numerosi omaggi (Milos Forman, Vittorio Taviani, Carlo Vanzina, Claude Lanzman) e molti «Incontri ravvicinati».

A cominciare da quello con Martin Scorsese – e poi Isabelle Huppert, premio alla carriera, Cate Blanchett, Michael Moore, in tour europeo di cui si vedrà l’ultimo Farenheit 11/9 – non presenta un progetto che Festa o Festival è comunque importante. Forse è per questo, al di là della delusione di non vedere nessuno dei titoli (che almeno io) si sperava di avere da festival di Toronto (McQueen che aprirà il BFI di Londra, Claire Denis, forse prenotati da altri festival) il programma appare come una sorta di compilation, e questo al di là dell’interesse dei singoli film (diamo un’occhiata alla Viennale che pure è un festival/festivo per la città piena però di idee di connessioni e di trame cinematografiche che nei legami valorizzano i film).

Il cartellone va da Watergate di Charles Ferguson, 4 episodi sullo scandalo Watergate, a Three Identical Strangers di Tim Wardle, film di cui si è molto parlato, la storia di due ragazzi perfetti sconosciuti che scoprono di essere gemelli separati dalla nascita, e quando la loro storia diviene pubblica un terzo si rende conto di essere anche lui un fratello «mancante». They Shall not Grow Old di Peter Jackson, realizzato in occasione del centenario della fine della prima guerra mondiale, utilizza solo filmati di repertorio originali tratti dall’archivio nematografico dei britannici Musei Imperiali della Guerra e a registrazioni sonore provenienti dagli archivi BBC.

Le voci dei veterani sono state combinate con i materiali d’archivio per riportare in vita la realtà della guerra in prima linea e farla conoscere alle nuove generazioni. Steve Coogan e John C. Reilly sono invece i protagonisti di Stan & Ollie di Jon S. Baird, la storia dei due alla fine dell’epoca d’oro in tournée teatrale nell’Inghilterra del 1953. Robert Redford è invece la star di The Old HE Man & The Gun di di David Lowery, quello che sarà come ha annunciato il suo ultimo film da protagonista, ispirato alla storia vera di Forrest Tucker, un uomo che ha trascorso la sua vita tra rapine in banca ed evasioni dal carcere. Negli anni del suo crepuscolo, dalla sua temeraria fuga dalla prigione di San Quentin a settant’anni, fino a una scatenata serie di rapine senza precedenti. Per l’Italia vedremo oltre al già annunciato film di Edoardo De Angelis Il vizio della speranza, due doc, Corleone il potere del sangue di Mosco Levi Bocault e Diario di tonnara di Giovanni Zoppeddu.