Ci sono già da una settimana, a documentare con globalproject.info l’ultima frontiera dell’«emergenza migranti» fra Ventimiglia e la Francia. Oggi la coalizione dei Centri sociali dà appuntamento a tutti, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. L’appello è stato lanciato dall’«Ambasciata dei diritti» delle Marche e raccolto dai centri sociali dell’Emilia, del Nord Est e di Roma.

«Sabato 20 giugno saremo a Ventimiglia: contro l’ipocrisia dell’Agenda europea sull’immigrazione, la speculazione razzista ed economica sulla pelle di migranti e rifugiati, il Regolamento di Dublino e le misure dell’austerity che bloccano l’alternativa alla crisi» affermano i promotori dell’iniziativa. I centri sociali non hanno dubbi sulla libertà di movimento che si traduce, per le centinaia di migranti “prigionieri” non soltanto sugli scogli di Ventimiglia, nel diritto di scegliere dove andare e dove restare. Il finto braccio di ferro tra il governo Renzi e gli Stati che si oppongono alla «redistribuzione dei profughi» (Gran Bretagna, Francia, Ungheria e Danimarca) occupa le cronache. Ma la sostanza è un’altra: non c’è spazio per i migranti, ma nemmeno per i rifugiati, nonostante possano aspirare a brandelli di diritto sanciti dalla obsoleta quanto preziosa Convenzione di Ginevra per i Diritti.

Oggi la manifestazione dei centri sociali rinnova la piattaforma meting pot alternativa alla Fortezza Ue: «Per un asilo europeo, un’accoglienza degna e per il riconoscimento delle occupazione abitative, il diritto di circolazione e soggiorno per tutti, la fine dei diktat della Troika contro il governo greco. Insomma, per un’Europa aperta, giusta e solidale. Per un’Europa dei diritti contro l’Unione dell’austerità, per un Europa dell’accoglienza contro ogni razzismo».