«Il dato del Pil ci riporta a 14 anni fa e posiziona l’Italia tra i Paesi europei in maggiore sofferenza. È la dimostrazione del fallimento delle politiche di austerità sino a ora adottate in Europa e in Italia». Ad affermarlo in una nota è la Cgil commentando il dato sul pil diffuso ieri dall’Istat.

L’Italia, rileva la Cgil, «ha la presidenza di turno dell’Unione. Metta in campo tutta la sua autorevolezza per modificare nel concreto le politiche sin qui seguite. Mille giorni sono troppi. Servono scelte e investimenti, ora». Per il sindacato guidato da Susanna Camusso, «non sono certo le riforme delle regole a far ripartire il lavoro o l’economia, e quelle istituzionali, sebbene importanti, non possono più essere l’unica preoccupazione del presidente del consiglio».

Per la Cgil, «servono investimenti. Serve dare finalmente attuazione al Piano sull’edilizia scolastica e la messa in sicurezza del territorio, rilanciare le infrastrutture, favorire l’occupazione giovanile. È indispensabile una politica industriale. Bisogna incentivare i contratti di solidarietà, ripristinare i provvedimenti su Quota96. E occorre maggiore flessibilità di uscita, senza penalizzazioni, per il pensionamento».