Se la cassa integrazione può essere considerata un termometro che misura la febbre del paese, allora l’Italia può essere considerata un malato molto grave. Da gennaio a novembre, infatti, le ore richieste e autorizzate dal governo sono state poco meno di 990 milioni, ed è quasi una certezza che entro la fine dell’anno, insieme al Natale, si festeggerà il miliardo. È la terza volta che accade dall’inizio della crisi: l’anno record fu il 2010, con 1,2 miliardi, mentre nel 2012, furono 1,1 miliardi. A fornire queste cifre è stata ieri la Cgil, che ha elaborato i dati dell’Inps. Tradotto in lavoratori, il quasi miliardo fa 520 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, con un taglio del reddito complessivo di 3,8 miliardi di euro, ovvero 7.300 euro in meno per ogni singolo lavoratore. A essere colpito più di tutti è il Nord, stavolta, Lombardia in testa, in particolare nel settore della meccanica.
Con questi dati, ha osservato il segretario confederale della Cgil Elena Lattuada, «si prospetta l’ennesimo, triste, anno record in termini di ricorso alla cassa integrazione da quando, oramai sei anni fa, siamo stati investiti da una violenta crisi». Il problema è che la legge di Stabilità non pare fornire alcuna risposta, anzi si parla di rimettere mano all’istituto della cig, cosa che provocherebbe un sisma sociale di non poco conto. Dice ancora l’esponente della Cgil: «Non si ha contezza alcuna dello stato di profonda sofferenza in cui versa la gran parte del Paese. Quest’ultimo è in ginocchio e la situazione sociale diventa sempre più insostenibile: serve una svolta e serve ora».
Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa nei primi undici mesi dell’anno sia sostanzialmente in linea con le ore concesse nello stesso periodo del 2012, per un totale pari a 989.964.700 (-1,41%). Rimane quindi senza variazioni la richiesta media di ore pari a 80/90 milioni di ore al mese, costante a partire da gennaio 2009, così come elevata l’incidenza delle ore di Cig per lavoratore occupato nel settore industriale pari in undici mesi a 145 ore per addetto. Per quanto riguarda il solo mese di novembre, invece, le ore di cig richieste e autorizzate sono state 110.047.398, in aumento sul mese precedente del +21,34 per cento.
Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva inoltre come la cassa integrazione ordinaria a novembre registri un decremento del -21,06 per cento rispetto a ottobre. Un primo segnale di inversione di tendenza, si spererebbe, se non fosse che da inizio anno essa registra invece un +3,36 per cento sui primi undici mesi del 2012. E se la richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs) non fosse superiore del 20,46 per cento rispetto a ottobre, mentre il dato da inizio 2013, pari a 418.978.243 ore autorizzate, segna un +14,26 per cento sullo stesso periodo dello scorso anno.
Quella che cresce, e di molto. è la cassa integrazione in deroga (cigd): a novembre ha registrato un aumento del +134,91 per cento sul mese precedente. In crescita è anche il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs (+18,10 per cento) e quello dei ricorsi per crisi aziendale (+20,90 per cento). Altro segnale preoccupante è la diminuzione di domande di ristrutturazione aziendale (184 per un -9,80 per cento) e di riorganizzazione aziendale (214, per un -2,73 per cento), a fronte dell’aumento del ricorso alla cassa in deroga o straordinaria. Vuol dire che, passata l’epoca dei tagli, siamo in quella delle chiusure e dei fallimenti.