Durante l’incontro nello Studio ovale con il vice premier cinese Liu He, che guida la squadra negoziale di Pechino (previsto nella tarda serata, troppo tardi per noi), è probabile che Donald Trump annunci la fine o un ridimensionamento della guerra dei dazi.

«Sono stati fatti molti progressi e ci sono indicazioni per un incontro al vertice nel prossimo futuro – ha detto Myron Brilliant, vicepresidente esecutivo della Camera di Commercio Usa – Le parti stanno lavorando sodo per concludere i colloqui il prima possibile».

Trump, in un breve scambio prima dell’incontro, ha detto ai giornalisti che sotto l’accordo che sta prendendo forma la Cina probabilmente comprerà «più di quanto chiunque possa credere».

Secondo Brillant diverse questioni sono ancora irrisolte e Michael Pillsbury, esperto di Cina presso l’Hudson Institute e occasionale consigliere di Trump, ha dichiarato ai giornalisti che l’accordo che sta emergendo in realtà «è più vicino all’essere un cessate il fuoco». Mentre scriviamo non è chiaro se gli Usa cancelleranno alcuni o tutti i dazi che Trump ha imposto l’anno scorso e che riguardano più di 250 miliardi di dollari di importazioni cinesi. Al momento il tycoon ha parlato di «alcune tariffe in vigore» per incoraggiare il governo cinese a rispettare un eventuale accordo.

E non è chiaro se la Cina accetterà la richiesta statunitense di un meccanismo che consenta agli Stati uniti di reimporre le tariffe in caso dovesse ritenere che la Cina non stia rispettando gli accordi.

Trump è stato critico sulle pratiche commerciali cinesi fin dalla sua campagna presidenziale, durante la quale aveva attaccato la Cina per lo «stupro» dell’economia americana e promesso di eliminare il deficit commerciale degli Usa con Pechino, che però nel 2018 ha raggiunto la cifra record di 419,2 miliardi di dollari.

Lo scorso anno il tycoon ha imposto i dazi alle merci cinesi, dopo aver concluso che Pechino stava forzando le società statunitensi a rinunciare alle tecnologie proprietarie in cambio del permesso di fare affari in Cina. Sebbene Trump stia spingendo affinché il leader cinese vada negli Stati uniti per firmare il nuovo accordo commerciale, è improbabile che questo avvenga. Più probabile che l’incontro avvenga in un Paese terzo. (m.cat)