Quella dell’8×1000 allo Stato è la storia di un cambio di destinazione d’uso che si ripete ogni anno e che scoraggia i contribuenti. I soldi raccolti dovrebbero essere usati per 4 scopi precisi, stabiliti dalla normativa: interventi per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione dei beni culturali. Ma da anni vengono impiegati come fondo di riserva per il bilancio generale dello Stato, oppure per finalità totalmente diverse: dalle missioni militari in Iraq e Afghanistan all’edilizia carceraria. Succedeva anche che una parte consistente finisse, di fatto, alla Chiesa cattolica, perché veniva utilizzata per il restauro di chiese e immobili ecclesiastici («beni culturali») oppure devoluto ad associazioni e organizzazioni non governative di matrice cattolica per programmi di solidarietà internazionale contro la fame e per i rifugiati. Una prassi fortemente limitata dal governo Monti, non tanto per un sussulto di laicità ma per esigenze di bilancio.

Anche quest’anno la tendenza è confermata: dei quasi 170 milioni destinati allo Stato, solo 400mila euro sono stati usati per gli scopi previsti, finanziando i progetti di quattro associazioni, due delle quali cattoliche: il gruppo missioni Africa, che riceverà 108mila euro per un’attività di lotta alla denutrizione in Eritrea; il Vis (ong legata ai salesiani) che avrà 128mila euro per ridurre l’insicurezza alimentare delle etnie somale in Etiopia; “Persone come noi”, 97mila euro per un programma alimentare e di accesso all’acqua in Burkina Faso; la ong bresciana “Medicus mundi Italia”, 71mila euro per la lotta alla malnutrizione infantile. Tutti gli altri soldi, ovvero 169 milioni e 500mila euro, sono stati usati «per esigenze straordinarie di finanza pubblica», dal pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese al decreto del “Fare”, dall’Ecobonus e alle nuove assunzioni di lavoratori under 29.
A questo proposito l’Uaar – associazione impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni – rilancia la campagna Occhiopermille. Da quest’anno lo Stato può destinare il proprio 8×1000 anche per l’edilizia scolastica, per cui l’Uaar invita i cittadini a scegliere lo Stato e a «fare pressione sul proprio sindaco affinché presenti domanda per un intervento di edilizia scolastica o per far fronte a calamità naturali. Sarebbe un modo perché l’8×1000 statale sia usato laicamente e a beneficio di tutti».