L’atto politico più forte che l’amministrazione Obama ha compiuto sulla questione palestinese è stata sconfessata dalla Camera dei Rappresentanti: giovedì i deputati hanno respinto la risoluzione 2334 votata dal Consiglio di Sicurezza il 23 dicembre scorso.

In quell’occasione, con una decisione storica, gli Stati Uniti non hanno usato il veto per bloccare, come sempre accaduto in passato, la condanna dell’espansione coloniale di Tel Aviv nei Territori Occupati Palestinesi. Si sono astenuti, infilandoci a corredo un duro intervento contro il governo Netanyahu da parte dell’ambasciatrice Samantha Power.

Ma la Camera ha respinto: 342 no contro 80 sì, con una buona parte dei voti sfavorevoli giunti proprio dai seggi democratici. Appoggio bipartisan a Israele, dunque, lo stesso che ci si attende dal Senato dove la stessa risoluzione finirà nei prossimi giorni. Dai senatori ci si aspetta un passo ulteriore: non solo il rigetto ma anche il voto su una mozione che tagli parzialmente i fondi Usa all’Onu e sospenda quelli ai paesi che hanno appoggiato la condanna a Israele.

A Washington la linea è sempre la stessa, apertamente contraria al diritto internazionale: quello che la risoluzione 2334 ha fatto è stato ribadire il contenuto di precedenti mozioni, basate sulla posizione Onu e sulle previsioni del diritto internazionale. Ovvero, la colonizzazione è illegale.