Le bandiere del movimento No Tav sono comparse ieri in aula a Montecitorio durante il voto sulla ratifica dell’accordo con Parigi per la realizzazione della linea Torino-Lione. La Camera ha approvato il trattato con 317 sì e 115 no dei 5 Stelle e di Sel. La ratifica del trattato passa ora all’esame del Senato per il via libera definitivo. Una seduta contrassegnata da momenti di acceso dibattito, con le accuse incrociate di «fascismo» tra M5s e Pd. La fulminea ratifica del trattato è stata effettuata in vista del bilaterale Letta Hollande sul Tav prevista a Roma il 20 novembre. Ci sarà anche il movimento No Tav in piazza. «Bisogna convincere i francesi a proseguire un’opera sulla quale hanno espresso concrete perplessità». Per questo si sta seguendo «una prassi pazzesca» per «simulare di corsa l’approvazione del Trattato». In pratica si è fatto sbarcare il Trattato alla Camera «per ratificarne metà» sostiene il Movimento 5 stelle. «La Ratifica – spiega il deputato di Sel Giorgio Airaudo – prevede per la sua realizzazione la prevalenza del diritto francese rispetto a quello italiano». Gravissima la conseguenza: «Essendo il diritto francese meno strutturato e meno vincolante sulle norme antimafia, è incomprensibile, inaccettabile e incostituzionale che un’opera che impegna molti appalti e subappalti e cospicue risorse venga sottratta alla massima trasparenza e alle tutele massime possibili dell’ordinamento antimafia italiano».