«Parliamo del programma, non di nomi» è il super classico di questi giorni qui, quelli in cui si prova a fare un governo. Partendo dai ministri, dai nomi. Non certo dal programma. Mentendo, Di Maio recita un copione secolare anche se prova a spacciarlo per nuovo. Probabilmente anche Fanfani sessant’anni fa, mentre cavalcava le correnti Dc, avrà giurato che stavano discutendo di programmi. Non di nomi. Di certo Fanfani parlava già di «ampie convergenze». Come Di Maio ieri. Di Maio e Salvini stanno ovviamente e legittimamente discutendo di nomi. Innanzitutto di un nome, quello del presidente del Consiglio. Ne stanno...
Politica
La caccia al premier impossibile
Parlano di nomi. Un politico non troppo riconoscibile, che sia anche tecnico ma non troppo. Salvini e Di Maio litigano sulla figura del presidente del Consiglio "terzo" ma giurano che non ne stanno parlando. Spiegano che gli consegneranno il "contratto", una volta che lo avranno firmato