Un piano di cooperazione tra i regimi militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay – con l’assenso della Cia -, ideato dal generale cileno Augusto Pinochet e messo a punto dal suo capo dei servizi segreti, il generale Manuel Contrera, al fine di stroncare l’opposizione politica tramite azioni di spionaggio, sequestri, torture, assassinii. Questo è stato il Plan Condor, un coordinamento del terrore che i repressori hanno tentato a lungo di liquidare come l’invenzione di un gruppo di sovversivi.

Già attiva almeno dal 1974, la collaborazione tra le dittature militari viene sistematizzata nell’incontro tra i diversi servizi di intelligence svoltosi a Santiago il 25 novembre 1975, attraverso la decisione di creare un ufficio di coordinamento destinato a condividere informazioni su persone e organizzazioni «connesse direttamente o indirettamente al marxismo».

Con raccomandazioni anche puntuali, come quella di allertare tempestivamente i servizi segreti rispetto all’espulsione di un sovversivo o alla presenza di una persona sospetta. «L’organismo si chiamerà Condor», decidono all’unanimità i presenti.

Il tutto, naturalmente, con la benedizione della Cia statunitense: il 10 giugno 1976, al ministro degli Esteri argentino César Augusto Guzzetti che gli descriveva gli sforzi congiunti dei governi per combattere il «terrorismo», il segretario di Stato Usa Henry Kissinger risponde con una frase divenuta tristemente celebre: «Se ci sono cose che vanno fatte, fatele rapidamente. Ma dovete tornare al più presto a procedimenti normali».

E così le “cose” vengono fatte, benché senza molta fretta, stroncando la vita di studenti, giornalisti, intellettuali, docenti universitari, sindacalisti, operai, madri e padri in cerca dei figli scomparsi, familiari di presunti sovversivi.

La verità inizia a venire a galla nel 1992 con la scoperta, in una cittadina a 4 chilometri da Asunción, in Paraguay, di quattro tonnellate di documenti, denominati Archivio del Terrore, che registrano in 700mila pagine gli scambi tra gli organi repressivi latinoamericani negli anni ’70 e ’80. La giustizia, però, impiegherà ancora molto tempo ad arrivare.