Sintonizzatevi domani (28 marzo) su RadioTre alle ore 20.30 (“Il cartellone”) e potrete ascoltare – e vedere in videostreaming – Franco D’Andrea impegnato in un doppio trio. A Roma per una seduta di registrazione, il pianista-compositore è stato invitato da Pino Saulo per un concerto radiofonico dal vivo. Del resto la Parco della Musica Records (etichetta dell’auditorium romano) documenta ormai in modo regolare e copioso l’attuale stagione creativa di Franco D’Andrea, nominato per l’ennesima volta “jazzista italiano dell’anno” nel referendum del mensile <>. La settimana scorsa è uscito l’album con Mauro Ottolini e Daniele D’Agaro (“Traditions Today. Trio Music Vol.III) in cui si indaga il repertorio del jazz “classico”, da “Basin Street Blues” a “Muskat Rumble” (terzo di una serie di trii). Il 21 D’Andrea ha registrato con un organico inedito (un ottetto) materiali che – integrati da quelli incisi durante la performance serale dal vivo – andranno presto a far parte di un nuovo disco.

Il 22 le porte della sala A di via Asiago della Rai si sono invece aperte per il doppio trio, registrato e mandato in differita di alcuni giorni anche causa della diretta (il 22) dal Teatro dell’Opera di Roma (con la “Maria Stuarda” di Gaetano Donizetti). D’Andrea è sempre stato musicista dotato di spirito critico, curiosità ed apertura. Nei dialoghi introduttivi con Saulo sono state ricordate le lontane esibizioni in Rai con Nunzio Rotondo come l’epopea del Perigeo, gruppo temuto addirittura da Joe Zawinul che li rifiutò come gruppo-spalla in un tour europeo.

La curiosità e la disponibilità all’incontro sono parte integrante della poetica del pianista ed è grazie a Raffaele Costantino di RadioDue che egli ha incontrato Dj Rocca (Luca Roccatagliati): ne è nata una collaborazione allargata ai sassofoni enigmatici di Andrea Ayassot. E’ questo il primo trio proposto, un incontro senza scaletta e punti definiti che ha visto via via la materia sonora acustica prendere forma integrata o manipolata dall’elettronica “live” di Dj Rocca, attento e discreto nel rispondere e rilanciare le suggestioni e gli stimoli che venivano dagli altri compagni di viaggio. Dei tre brani – frutto di improvvisazione collettiva – del loro recital il primo (“Monodic”) si è mosso su un tempo veloce scandito dal piano con varie elaborazioni elettroniche e il sax alto “cool” di Ayassot. Nel secondo (“Air Waves”) è stato più presente Dj Rocca, duettando con il sax soprano e con il piano “intervallare” di D’Andrea. Finale con una versione manipolata di “Naima” di Coltrane, senza perdere la lirica suggestione dell’originale.

Rapido cambio di palco per un trio “classico” con due consolidati collaboratori come Aldo Mella (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria), attivissimi anche come leader. D’Andrea ha iniziato con uno dei suoi brani “feticcio”, il ricorrente “Turkish Mambo” di Lennie Tristano tutto giocato a livello timbrico-ritmico. “m2+M3” è partito da un pedale grave per arricchirsi di blues-feeling. “Afro-Abstraction” si è mosso da un solo dell’ottimo De Rossi ed ha sviluppato una cellula ritmica ossessiva. In “Dancing March” è fiorita una sorta di ballad, con tocchi “billevansiani” ed un gustoso episodio “stop and go” disegnato sul piatto. “T.M.”, introdotto da bicordi di contrabbasso, ha visto distillare l’essenza dello swing. D’altra parte, ha dichiarato ai microfoni di Pino Saulo il leader-pianista, <>.