Per Emma Dante deve essere giunto il momento del riconoscimento da parte di pubblico e soprattutto di istituzioni, dopo quindici anni in cui l’artista siciliana ha elaborato una grammatica e una sintassi del palcoscenico tanto originali quanto utili a comprendere e illuminare ogni sud del mondo.

I suoi spettacoli richiamano un pubblico stratosferico: dopo il trionfo delle sue Sorelle Macaluso, la sua rielaborazione all’Auditorium romano di Verso Medea, con le belle musiche ancestrali dei fratelli Mancuso e il coro delle donne che erano uomini, aveva registrato il tutto esaurito già da venti giorni; il rinnovato teatro pubblico di Palermo le ha chiesto un rapporto di regista stabile, e ora Emma assume anche la direzione artistica della stagione annuale (in autunno) dell’augusto Olimpico di Vicenza, dove succede addirittura a Eimuntas Nekrosius.

È un successo del tutto meritato e conquistato con la sola forza della qualità artistica del suo lavoro, di cui non ci si può che rallegrare. Proprio questa stagione del teatro di Palladio a Vicenza, è stata presentata in questi giorni, e la Dante sarà molto presente e coinvolta in prima persona, fin dall’apertura il 17 settembre con un curioso triangolo che si confronterà in scena: Io Nessuno e Polifemo, variazione originale attorno al Ciclope violento e sfortunato. Ma la nostra regista e attrice «disobbediente», come lei stessa si definisce, sarà ancora lì con un laboratorio «Verso Itaca», e con Verso Medea. Il greco Simon Abkarian porterà poi una sua curiosa Menelarebetiko Rapsodie, che osserva da una visuale insolita il rapporto amoroso tra il fratello di Agamennone e le sua fedifraga sposa Elena. Giulio Cesare – pezzi staccati di Romeo Castellucci riproporrà brani da un piccolo classico contemporaneo (li sta riallestendo ora per la megamanifestazione che gli dedica la città di Bologna); mentre La pazzia di Orlando si farà cunto con Mimmo Cuticchio, Edipo a Colono (titolo che a suo tempo inaugurò il teatro) sarà ristretto a dialogo da Andrei Konchalovski, nonostante la delusione dell’ultima sua Bisbetica domata in giro per l’Italia; Babilonia Teatri infine concluderà la rassegna il 27 ottobre con Jesus tratto dai Vangeli.

Se i risultati si vedranno solo allora, è già certo che aria nuova tirerà tra le scene fisse di Scamozzi. E questa è da sola una buona notizia.