Il suo primo ruolo era stato nel cortometraggio L’età difficile (1957) di Francois Truffaut, seguito l’anno dopo da Le Beau Serge, che inaugurava la sua appassionata collaborazione con Claude Chabrol (con cui ha realizzato ben sette film). Poi Doniol-Valcroze (L’eau a la bouche, nel ‘59, Le gattine nella traduzione italiana), Malle, Pollet (L’amour c’e’ gai l’amour c’est triste), Rivette, di nuovo Truffaut, Bral, Bonitzer, Moullet…
Volto/corpo emblematico del cinema «insolente» curioso della prima Nouvelle Vague ma, dotata com’era di uno humor intelligente e scanzonato, anche grande interprete di commedie popolari a cui portava la sua sensualità e la sua grazia anticonformista, Bernadette Lafont è morta a Nimes giovedì mattina, all’eta di 74 anni, nell’ospedale dove era stata ricoverata lunedì in seguito a un improvviso malore.

Nata a Nimes, il 28 ottobre 1938, da ragazza voleva fare la ballerina. Era stato suo marito, l’attore Gerard Blain (che aveva sposato a 18 anni), e presentarla al gruppo dei Cahiers.
È da quel nucleo che sono nati alcuni dei suoi ruoli più famosi (Marie, in La Maman et la Putaine di Jean Eustache), la chanteuse assassina di Une belle fille comme moi, di Truffaut, la capa di una banda pirata in Noroit di Jacques Rivette. Ma è stato molto importante anche il suo rapporto con Jean-Pierre Mocky, che ha dato vita, tra gli altri a Les saisons du plaisir e Une nuite a l’Assembleè Nationale. Tra le sue avventure piu’ radicali, oltre a Eustache, anche Nous sommes tous encore ici di Anne-Marie-Mieville (1996) e Genealogies d’un crime, di Raul Ruiz (1996). Tra quelle importanti e meno conosciute La fiancée du pirate (in Italia Alle Donne del castello piace molto fare quello), di Nelly Kaplan, con cui poi aveva lavorato anche in numerosi ruoli stostenuti per la televisione.

Apparsa frequentemente sul piccolo schermo in serie famose come Maigret, aveva avuto un debutto teatrale «scandaloso», nel 1981, con la piece La tour de la defense, di Copi. In anni più recenti l’avevano volute nei loro film registe esordienti e/o giovani come Zoe Cassavettes (Broken English), Patricia Plattner (Bazar), Julie Delpy (Le Skylab) e Marion Vernoux (Personne ne m’aime, del 1994). Il suo ultimo ruolo importante in una pellicola girata nel 2012 Paulette per la regia di Jerome Enrico, passata sugli schermi italiani proprio poche settimane fa. Nel film Paulette è una nonna terribile che scopre i vantaggi dello spaccio mescolando zucchero ed hashish. In seconde nozze aveva sposato l’artista Diourka Medveczky, da cui aveva avuto tre figli. Tra di loro anche un’attrice, Pauline Lafont, mancata nel 1988.