Il suo commento a quanto accaduto l’ha scritto ieri mattina su Twitter e come al solito i toni usati sono estremamente pacati: «Il coraggio e l’ottimismo per cambiare le cose deve soprattutto partire dalla base e arrivare alle istituzioni». Mantiene la calma Cecile Kyenge. Come ha sempre ha fatto dopo ogni provocazione o insulto, il ministro per l’Integrazione risponde facendo attenzione a non alzare i toni.
E’ successo così anche venerdì sera a Cervia. Kyenge era ospite della festa del Pd cittadino per un dibattito quando qualcuno ha lanciato verso il palco due banane. I frutti sono caduti tra la prima e la seconda fila degli spettatori, ma il gesto è stato inequivocabile. «Con la gente che muore di fame e la crisi, sprecare il cibo così è triste», è stata l’unica reazione del ministro al gesto razzista.
Su quanto accaduto adesso indaga la Digos di Cervia che sta visionando tutti i filmati della serata nella speranza che in, qualche fotogramma, appaia il viso di chi ha lanciato le banane. Poche ore prima, sempre a Cervia, contro il ministro aveva inscenato una macabra provocazione anche Forza Nuova. L’organizzazione neofascista aveva abbandonato nella piazza vicina al luogo in cui si tiene la festa dell’Unità alcuni manichini con il petto imbrattato di vernice rosso sangue, insieme a cartelli con la scritta «L’immigrazione uccide-No ius soli». Si è trattato dell’ennesima protesta contro il progetto di riforma della cittadinanza più volte annunciato dal ministro per l’Integrazione e messa in atto da Forza Nuova, che ieri però ha smentito di avere a che fare con il lancio di banane di venerdì sera.
Tutti gesti, sia la sceneggiata con i manichini che il lancio della frutta, che ben poco hanno a che fare con una protesta civile. E che comunque vengono notevolmente ridimensionati dalle numerose testimonianze di solidarietà giunte a Kyenge. Il Pd di Cervia ha espresso «assoluto sdegno per l’atto di intimidazione» realizzato da «un gruppo di estremisti nei confronti del nostro partito, impegnato in questi giorni nella tradizionale Festa Democratica. Preoccupazione e stupore per la presenza nella nostra città di vergognosi fenomeni di rigurgiti fascisti». «Brava Cecile, e comunque gli italiani e le italiane sono con te», scrive invece su Twitter il ministro Graziano Delrio, subito seguito dal segretario del Pd dell’Emilia Romagna, Stefano Bonacini, che commenta: «Cara Cecile, la tua civile determinazione è la loro sconfitta». Vicino a Kyenge, ma anche al presidente della Camera Laura Boldrini, si è detto invece Nichi Vendola che ieri sera ha ospitato le due politiche alla festa di Sel in corso a Milano. «Siamo orgogliosi e onorati – ha detto Vendola – di ospitare due donne simbolo della nostra Italia. Cecile Kyenge e Laura Boldrini sentiranno intorno a loro l’affetto, il sostegno, la speranza di chi con loro vuole cambiare il nostro paese e farlo diventare un’Italia migliore».
Non è certo la prima volta che la responsabile dell’Integrazione viene presa di mira con insulti di stampo razzista. La offendono perché è nera, perché è donna e infine perché si occupa di immigrazione. Motivi più che sufficienti per scatenare reazioni come quelle avute solo pochi giorni fa dal vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, che l’ha paragonata a un orango, o gli insulti del solito Mario Borghezio. Volente o nolente, ieri anche la Lega ha preso le distanze dall’episodio di Cervia. Quanto accaduto «non riguarda la Lega» ha detto Roberto Maroni, che nel seguito della giornata è tornato sul lancio di banane definendolo «una cosa idiota perché – ha detto – oltre a essere sbagliata sul piano personale, le persone non vanno mai offese per le idee che hanno, è anche sbagliata perché fa perdere valore alla tua battaglia».
Manifestazioni di solidarietà sono infine giunte a Cecile Kyenge anche da esponenti del centrodestra.