Strappo sulla legge di bilancio tra governo e Parlamento e nel Pd sulla riforma dell’Inps e sulla revisione delle norme del Jobs act sui licenziamenti. I renziani che in commissione Lavoro alla Camera sono in minoranza non hanno partecipato al voto sui due emendamenti del presidente della Commissione, Cesare Damiano (Pd) ma non condivisi dal ministero del Lavoro. Per Damiano è «normale dialettica parlamentare». Si vedrà in Commissione Bilancio. Approvati 17 emendamenti, tra cui la proroga dell’Ape social per le donne con figli e una stretta sulla molestie nei luoghi di lavoro. La Commissione ha lasciato per strada sia l’emendamento del Pd che ridisegnava gli sgravi per le assunzioni dei giovani, sia quello, annunciato dal consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi, per ridurre da 36 a 24 mesi la durata massima dei contratti a termine. Le modifiche potranno comunque rientrare proprio alla Bilancio, sia per via parlamentare che tra gli emendamenti del governo, attesi entro giovedì 14. Gli emendamenti presentati sono, ad una prima conta, circa 5 mila.