Azioni da Guerra Fredda. Con queste parole Mikhail Khodorkovsky, imprenditore e oppositore russo attualmente in esilio a Londra, ha definito l’atteggiamento della Russia nei confronti dell’Unione europea, durante l’audizione di ieri di fronte alla commissione speciale del Parlamento europeo sulle interferenze straniere nel processo democratico.

Facendo riferimento all’avvelenamento di Sergej Skripal, al più recente caso Vrbetice in Repubblica Ceca e alla situazione nel Donbass, Khodorkovsky ha affermato che “la Russia fa ingerenza nella politica dei Paesi occidentali, e il Cremlino è coinvolto nel conflitto armato in Ucraina”. Ad essere nel mirino di Mosca sarebbero soprattutto la Germania e la Francia: in particolare, l’imprenditore ha parlato di “funzionari che hanno contati con decide di deputati del Bundestag che promuovono l’agenda russa”, insieme ad attività volte a generare sentimenti antifrancesi nei Paesi africani.

Via dalla Russia nel 2013, dopo aver ricevuto la grazia da Putin, Khodorkovsky è anche il fondatore di Open Russia – organizzazione “anti-Putin” – e di Dossier Center, iniziativa stabilita per “tentare di portare alla luce le attività criminali di una serie di personalità associate al Cremlino”.