Oggi 26 aprile, il Kazakistan procederà all’elezione del nuovo presidente. Il favorito è l’attuale presidente, Nursultan Nazarbaev, ex segretario del partito comunista kazako pre indipendenza e poi presidente dal 1911 a oggi, eletto in ben quattro tornate elettorali, l’ultima nel 2011. I sondaggi della vigilia sembrano confermare la presidenza attuale: 8 abitanti del Kazakistan su 10, sarebbero convinti che il paese sia indirizzato nella giusta direzione, sarebbero soddisfatti della qualità di vita raggiunta.

E naturalmente, avrebbero dunque completa fiducia in Nazarbaev.

Ma su «Elbasy», il leader della Nazione, come viene chiamato Nazarbaev, pesano innanzitutto le accuse dell’Ocse circa la regolarità delle passate elezioni, specie quelle del 2011, che avrebbero registrato irregolarità e quelle delle organizzazioni umanitarie che sottolineano gli aspetti più illegali del governo kazako in carica. Secondo le denunce di ong e attivisti, in Kazakistan verrebbe violata la libertà di espressione, attraverso la censura e la repressione.

Chi invece è favorevole all’attuale presidente, sottolinea la sua capacità di aver promosso riforme interne, di aver aumentato gli investimenti diretti all’estero e di aver tutto sommato pacificato un paese di 17 milioni di abitanti a maggioranza musulmana. A concorrere alla presidenza anche l’ex ministro Ablyazov, conosciuto in Italia per la vicenda del sequestro della moglie Shalabaeva.