Una visione stereotipata della fantascienza ne fa un genere di macchinari più o meno futuribili, dall’astronave alla macchina del tempo; o di creature visibilmente o invisibilmente anomale, se non mostruose, siano esse alieni, androidi o mutanti. Entità, che nel tempo hanno consentito di articolare narrazioni escapiste o ammonitrici, fin da quando ancora non si parlava di science-fiction (che in Italia divenne fantascienza grazie a Giorgio Monicelli), ma di scientific romance: l’epoca delle origini, quella di Herbert George Wells e Jules Verne. Fin dall’inizio, tuttavia, la fantascienza ha invaso l’immaginazione collettiva con entità meno visibili, meno iconiche, e non perciò meno...