Sono 14 i cittadini stranieri rimasti uccisi nell’attacco avvenuto domenica sera all’hotel Intercontinental di Kabul. Lo ha riferito il ministero degli Interni afghano, mentre fonti della sicurezza citate da Tolonews parlano di un totale di 43 vittime. Il ministero degli Interni, Nasrat Rahimi, ha detto che nella lista delle vittime ci sono un khirgizo, un greco, nove ucraini, due venezuelani nessun italiano chiarisce la Farnesina mentre da Berlino arriva la conferma della presenza di un cittadino tedesco tra i 19 civili uccisi dal commando talebano, quattro di nazionalità afghana.

L’assalto è stato condotto anche dall’interno dell’hotel di lusso per stranieri, visto che, dalle prime indagini, due dei cinque uomini del commando si sono fermati a cena nel ristorante dell’hotel prima di dare il via all’aggressione armata. Le forze di sicurezza hanno impiegato 14 ore per riprendere il controllo della struttura e portare in salvo circa 160 persone, tra dipendenti e ospiti, tra cui 41 stranieri. Gli inquirenti afghani attribuiscono la responsabilità dell’assalto alla Rete Haqqani.

Intanto ieri una dipendente afghana della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) è stata rapita a Kabul, insieme alla figlia che stava portando a scuola. Scomparso l’autista della donna, non si sa ancora se ucciso o sequestrato anche lui. Il rapimento è avvenuto nella zona settentrionale di Khair Khana, nella capitale.

Secondo una giornalista della Bbc a Kabul durante il rapimento della donna e della figlia ci sarebbe stato un morto ma la persona deceduta non è ancora chiaro se sia l’autista della macchina o un un parente della donna rapita. Secondo alcune fonti della polizia afghana citate dall’agenzia di stampa Pajhwok il conducente dell’auto potrebbe invece avere avuto un ruolo nel rapimento, a scopo di riscatto.