Il ritorno di Ibra, il regista del nuovo Napoli di Gattuso, la punta di scorta per l’Inter, i progetti per il futuro della Juventus. E la cessione della Roma. Il menu della sessione invernale del mercato, in attesa della ripartenza della Serie A nel weekend, è già servito e potrebbe essere la base di un mese assai ricco di affari, in senso opposto rispetto al passato, tra compravendite (molte) a costo zero, un flusso senza sosta di prestiti e pochi cambi di marcia sul terreno di gioco. E invece l’arrivo dello svedese (previste oggi le visite mediche a Milano) per il Milan è la chiave per il rilancio dei rossoneri, piazzati in classifica fuori dall’Europa, reduci dalla cinquina subita dall’Atalanta nel turno che ha preceduto le feste. Certo, Ibra corre verso i 39 anni, con un corpo da oltre 100 chili e non rappresenta un investimento per il futuro ma Boban e Maldini erano un po’ a corto di argomenti con il pubblico milanista e con una rosa assai giovane, senza elementi di personalità. E quindi, il ricorso al totem di qualità che accetta poche pause in allenamento è partita dai compagni. L’arrivo della punta svedese è in un certo senso il segnale che la A torna a piacere anche ai grandi.

DUE ANNI fa Ronaldo alla Juventus, non a caso si è piazzato a Firenze nei mesi passati Franck Ribery ed è sulla strada dell’Inter un altro top del recente passato, Arturo Vidal dal Barcellona. Un pretoriano di Conte, il cileno, vincente con lui alla Juventus: reti, leadership e agonismo per sostenere la corsa verso il titolo da sfilare ai bianconeri. Magari assieme a un altro centrocampista e pure un attaccante per far rifiatare il duo Lukaku-Lautaro Martinez, forse Llorente dal Napoli (con Politano verso l’azzurro), oppure Giroud, ex punta della nazionale francese che – sembra – Sarri vorrebbe alla Juventus. Un «panchinaro di lusso»pronto all’uso, che andrebbe ad occupare la casella lasciata libera da Mandkuzic, finito in Qatar.

Insomma, la dirigenza interista ha recepito il messaggio pubblico espresso da Antonio Conte dallo scorso novembre, ovvero la necessità di scovare alternative di spessore tra centrocampo e attacco. Anche perché all’Inter va smaltita la rabbia per l’affare Kulusevki, il giovane fenomeno del Parma (proprietà Atalanta, a Torino dal prossimo giugno), quattro reti e sette assist, che la Juve ha letteralmente sfilato dalla giacca ai nerazzurri, per 35 milioni di euro e un pacchetto di milioni (9) legati ai bonus.

E SE LA SFIDA per i talenti del presente e futuro tra Juve e Inter si è già spostata su Tonali del Brescia, promosso anche dal ct dell’Italia Roberto Mancini, con il centrocampista che preferirebbe il nerazzurro, per bianconeri non dovrebbe chiudersi qui il mercato: oltre a Giroud si cerca un centrocampista di palleggio, merce preziosa per Sarri, deluso sinora da Ramsey e Rabiot. Sta invece andando a pescare in Spagna il Napoli, che ha quasi chiuso (condizionale d’obbligo, considerato il modus operandi della società di De Laurentiis) per lo slovacco Lobotka del Celta Vigo.

Circa 20 milioni per il giocatore richiesto da Gattuso da piazzare al centro della mediana, riposizionando Allan, Zielinski e lo spento Fabian Ruiz – seguito dal Real Madrid per la prossima stagione – nei ruoli prediletti, per la riscossa napoletana dopo le delusioni della prima fetta del torneo. Sempre a Napoli è previsto l’arrivo anche di un terzino sinistro e forse l’atteso rinnovo contrattuale di Mertens, che sembrava ormai in rotta con De Laurentiis. Mentre Atalanta e Lazio, le migliori nella prima parte della stagione, non cercano rinforzi sul mercato (ma il cambio di strategia è sempre dietro l’angolo) vive una fase delicata la Roma, a pochissimi passi dalla cessione delle quote di maggioranza da James Pallotta al magnate texano delle concessionarie di automobili (soprattutto, Toyota) Dan Friedkin per circa 780 milioni di euro, ovvero la cifra più alta pagata per un cambio di proprietà nel calcio italiano, più di quanto abbia investito il Gruppo Suning sull’Inter e il fondo americano Elliott per risollevare, finora con esiti rivedibili, il Milan dalle sabbie mobili.

L’ENNESIMA conferma dell’interesse verso la Serie A dei magnati americani, attratti dall’Italia (e dalla possibilità del business legato alla costruzione di nuovi stadi…) più che dal calcio spagnolo, tedesco e francese.