E’ la “persona sbagliata con principi sbagliati” come sostiene il primo ministro britannico David Cameron oppure “l’uomo giusto al posto giusto” secondo la difesa del primo ministro belga Elio Di Rupo? Jean-Claude Juncker, 60 anni, per 18 anni primo ministro del Lussemburgo, capitano di lungo corso della costruzione europea che ha negoziato Maastricht e l’unione monetaria, sarà il prossimo presidente della Commissione. Succede al liberista José Manuel Barroso. Renzi ha detto “scherzando ma non troppo: ero l’unico attorno al tavolo del Consiglio a non aver conosciuto Juncker”. Juncker è un cristiano-sociale, presentato senza troppo entusiasmo dal Ppe come candidato alla presidenza della Commissione e votato dal Pse in cambio di maggiore flessibilità nell’applicazione del Fiscal Compact. La scelta di Juncker evita al Consiglio di aprire un conflitto istituzionale con l’europarlamento, che vuole confermare un “principio di democrazia”, votando per il candidato del gruppo che ha ottenuto la maggioranza.

Il Sun l’ha definito “l’uomo più pericoloso d’Europa”. I giornali britannici evocano il penchant per l’alcol e le troppe sigarette. Altri ricordano che scrive a mano, con una Mont Blanc, ed è allergico alle nuove tecnologie. Questo dinosauro poliglotta delle istituzioni europee, che porta il nome (con una “c” in più) di un bombardiere tedesco degli anni ’30, è soprattutto un mediatore: ha fatto digerire alla Francia il Patto di stabilità voluto da Helmut Kohl. Nel 2012, in una conferenza all’Università di Lussemburgo ha spiegato: “non siamo di fronte alla crisi dell’euro, ma a una crisi del debito pubblico in alcuni paesi della zona euro” e “in questa crisi del debito pubblico a volte dimentichiamo che la crescita dei deficit pubblici provocata dai programmi di rilancio della congiuntura è stata necessaria per rispondere alla crisi economica e finanziaria del 2008”. Alla Grecia massacrata dalla troika ha ricordato: “ero li’ per difendere i miei amici greci”, esaltando sempre il suo ruolo moderatore.

E’ da anni che Juncker prepara il suo accesso alla presidenza della Commissione, dove sperava già di essere eletto nel 2004. Uomo della vecchia Europa, sospettato dagli euroscettici di essere troppo federalista, Juncker non ha mai dimenticato pero’ di difendere gli interessi del suo paese, ritardando il più possibile l’abbandono del segreto bancario (previsto nel 2016) ed evitando di affrontare il problema del dumping fiscale.

Jean-Claude Juncker ha sempre fatto il politico di professione, anche se nella sua biografia ricorda di essere stato avvocato (un mestiere pero’ che pare non abbia mai esercitato, dopo una laurea in diritto all’università di Strasburgo). Il padre era operaio nella siderurgia, nel bacino minerario di Belvaux, una rara enclave socialista del Granducato. Juncker inizia l’attività politica nel sindacato cristiano Lcgb. Nell’82, a 28 anni, è sottosegretario al lavoro. Nel ’95 è primo ministro. Nel 2013 una coalizione di tre partiti riesce a metterlo fuori dal governo, per uno scandalo di spionaggio e servizi segreti. In Europa è stato a lungo presidente dell’Eurogruppo.