Solo l’esito infelice della Comune e il successivo esilio a Londra fecero di Jules Vallès uno scrittore e, anzi, uno dei più singolari del suo tempo. Prima era stato un giornalista di estrema sinistra sotto Napoleone III detto il Piccolo, collaboratore di fogli più o meno effimeri quali La Rue e poi fondatore di un giornale, Le Cri du peuple (chiaro omaggio all’archetipo di Jean-Paul Marat), che della Comune sarebbe divenuto l’emblema. Alverniate di origine, allevato in una famiglia piccolo-borghese che in realtà è un universo concentrazionario (suo padre insegnante contegnoso, ligio al governo, sua madre contadina prodiga di castighi...
Alias Domenica
Jules Vallès, ruvida lingua di un io che parla per gli infelici noi
Un'altra Francia. Romanzo della viltà borghese, «Il diplomato», ora tradotto da Dissensi, è luogo di fermentazione di «un’opera di lotta», che culmina nella polifonia dell’«Insorto», edito da Petite Plaisance

Una scena da «Les Quatre Cents Coups», esordio nel ’59 di François Truffaut, ispirato a «Il ragazzo» di Jules Vallès