Per lui, dice Tom Holland, vestire i panni di Spiderman «Ha ribaltato la mia vita». L’attore inglese appena ventunenne – che racconta di aver scoperto di essere stato scelto per il ruolo casualmente, su Instagram – era ieri a Roma insieme al regista del terzo reboot della saga di Spider-Man, Jon Watts, proprio per presentare il primo capitolo della nuova serie: Spider-Man: Homecoming, nelle sale italiane dal sei luglio.
La sua vita è stata quindi rivoluzionata come quella del personaggio dei fumetti di cui veste i panni: il giovane Peter Parker che da ragazzo qualsiasi si ritrova in possesso dei superpoteri dell’uomo ragno. Ed è proprio questa la prospettiva da cui Watts spiega di aver immaginato il suo film: «Il punto di partenza di Spider-Man: Homecoming è stato chiedersi che cosa si provi a essere una persona qualsiasi nell’universo Marvel, che vediamo attraverso gli occhi di un adolescente qualunque, Peter Parker, cresciuto in questo mondo parallelo guardando le gesta e i combattimenti degli Avengers alla televisione». In modo simile ai coetanei dello stesso Holland, cresciuti nell’epoca del successo cinematografico dei supereroi Marvel e, come questo nuovo Peter Parker (dopo Toby Maguire Andrew Garfield ), sempre connessi a internet.

Il regista Jon Watts – lanciato da Eli Roth con Clown – spiega inoltre che Spider-Man è diverso dagli altri Avengers: «È l’unico a non aver cercato i suoi superpoteri, che a lui sono ’capitati’, e per la maggior parte del tempo si sente inadeguato: è un personaggio in cui per gli spettatori è molto più facile immedesimarsi. Inoltre è rimasto uno dei pochi ad avere un’identità segreta». Gli eventi raccontati da Spiderman: Homecoming – che non racconta l’origin story del protagonista: «L’abbiamo già vista tantissime volte» spiega Holland – seguono quelli di Capitan America: Civil War, in cui l’attore aveva fatto il suo debutto con il costume dell’uomo ragno al fianco, tra gli altri, di Robert Downey Junior nei panni di Iron Man: personaggio che avrà un ruolo importante anche nel film di Watts.

Homecoming lancerà però un nuovo supervillain: L’avvoltoio, interpretato da Michael Keaton: «La scelta è dovuta al fatto che Keaton è un attore straordinario, ma senz’altro – ammette Watts – è divertente il fatto che abbia prima indossato i panni di Birdman (nel film premio Oscar di Inarritu, ndr) e poi quelli dell’Avvoltoio». Con lui, aggiunge il regista, è stata fatta la stessa operazione del personaggio di Peter Parker: «Il punto di partenza è stato chiederci cosa accadrebbe se una persona qualsiasi diventasse un supereroe nel caso di Spiderman, e un supervillain in quello di The Vulture».
Come da tradizione invece l’ambientazione delle gesta dell’uomo ragno resta New York: «Una città che abbiamo visto tantissime volte al cinema, ma almeno nei film di supereroi l’ambientazione è quasi sempre Manhattan. In Homecoming invece Peter è di Queens e vengono esplorate molte altre zone e quartieri. Volevo lavorare con dei luoghi che non si vedono tanto spesso».