Svetta, anche se di poco, in cima alla lista dei nominati agli Oscar 2020 Joker di Todd Phillips: il film Leone d’oro alla Mostra di Venezia ha totalizzato 11 candidature, fra cui quella a miglior film, regia, attore protagonista (Joaquin Phoenix, già vincitore ai Golden Globes), sceneggiatura non originale e fotografia (Lawrence Sher).
Quentin Tarantino – con C’era una volta a Hollywood – e Martin Scorsese – The Irishman – seguono però da vicino, con 10 nomination a testa, fra cui anch’essi miglior film, regia, sceneggiatura (originale per Tarantino e non originale per Scorsese). Manca invece la nomination a De Niro, protagonista di The Irishman, come miglior attore: l’Academy gli ha preferito, oltre a Phoenix, Antonio Banderas (Dolor y gloria ), Leonardo di Caprio (C’era una volta…), Adam Driver (Storia di un matrimonio) e Jonathan Pryce (I due papi).

Nella categoria dei migliori attori non protagonisti ci sono però sia Al Pacino (che in The Irishman interpreta Jimmy Hoffa) che Joe Pesci (il boss Russell Bufalino). Le candidate nella categoria sono invece Cynthia Erivo (Harriet), Scarlett Johansson (Storia di un matrimonio, ma anche come non protagonista con Jojo Rabbit) Saoirse Ronan, (Piccole donne), Charlize Theron (Bombshell) e Renée Zellweger (Judy).

UN ENORME successo anche per Parasite di Bong Joon-ho, candidato non solo nella categoria del miglior International feature (il nuovo nome del film straniero) – insieme a Corpus Christi di Jan Komasa, Honeyland di Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov, Les Miserables di Ladj Ly e Dolor y gloria di Almodovar – ma anche in quella di miglior film, regia e sceneggiatura originale. In occasione delle 6 nomination del film (già Palma d’oro a Cannes), Academy Two lo riporta in sala dal 6 febbraio, insieme a un titolo mai uscito in Italia del regista coreano: Memorie di un assassino del 2003 (dal 20 febbraio). E Hbo ha annunciato una serie tratta dal film, che dovrebbe essere prodotta dallo stesso Bong.

Fra i candidati al miglior film anche Le Mans ’66 di James Mangold, Jojo Rabbit di Taika Waititi, 1917 di Sam Mendes e Piccole donne di Greta Gerwig, unica regista donna – ma non candidata a miglior regia – nella rosa dei premi principali, compreso quello alla miglior sceneggiatura non originale.

SODDISFATTA delle nomination può ritenersi anche Netflix, che ne totalizza 24 e tenta la scalata riuscita a metà nel 2019: quella al miglior film (quando Roma di Cuaron vinse «solo» la miglior regia). Oltre alle dieci nomination per The Irishman, 6 vanno a Storia di un matrimonio di Noah Baumbach – fra cui quella al miglior film. Ma non è da escludere che il trionfo di Netflix – lo studio con il maggior numero di candidature in totale – resti solo sulla carta come è accaduto ai Golden Globes, dove ha vinto solo due statuette delle 34 a cui era candidata.
I vincitori si sapranno il 9 febbraio.