«In molti si chiedono se sia giusto danzare, sorridere o essere romantici in questi tempi così cupi. Credo sia giusto mostrare al mondo l’importanza di essere neri e umani. Attraverso l’arte, noi siamo in grado di farlo». John Legend ha appena rilasciato un nuovo album Bigger Love, sedici canzoni per Sony-Columbia, nel suo perfetto e riconoscibile stile che mescola r’n’b, urban con molti riferimenti alla oldschool. Canzoni d’amore nei tempi in cui il mondo brucia sospeso tra ansie pandemiche e lotte contro le discriminazioni razziali. Nel 2008 Legend ha pubblicato uno dei suoi lavori più toccanti – prodotto e suonato insieme ai Roots – dal titolo Wake Up, che traeva ispirazione dalla campagna per Barak Obama che Legend aveva supportato quell’anno.

MOLTO è cambiato in questi anni nel modo in cui la politica e l’informazione vengono percepite: «Più di dodici anni – ha sottolineato in un’intervista l’artista nato a Springfield, in Ohio – mi è capitato di riascoltare quel disco perché conteneva I can’t write left handed una cover di Bill Withers (scomparso lo scorso 30 marzo, ndr) e devo dire che all’epoca era una disco necessario, ma ha mantenuto intatta tutta la sua urgenza. Anche politica». Undici Grammy Award, un premio Oscar, un Golden Award, un Tony Award e un Emmy Award, sono la testimonianza di una carriera che non lo vede è più soltanto in veste di cantante ma sul grande schermo, in tv e a Broadway. In Bigger Love, Legend torna a collaborare con Raphael Saadiq, qui nelle vesti di produttore esecutivo, un disco che vanta molte altre presenze di stelle della black music: Jhene Aiko, Gary Clark Jr, Anderson.Paak, Oak. Il 25 giugno Legend sarà protagonista di un concerto virtuale per Let’s Free america in collaborazione con Wave.