Il Jobs Act ha ricevuto ieri il via libera della Commissione Lavoro al Senato, dove il testo è passato così come era già stato approvato alla Camera. Tutti gli emendamenti presentati, infatti, sono stati bocciati.

La delega lavoro approderà in aula martedì prossimo, 2 dicembre, con un Pd che resta diviso al suo interno. Forza Italia ha già fatto sapere che si esprimerà con un pollice verso, e non è ancora stato definito se verrà messa la fiducia, così come era accaduto in prima lettura.

La parte del Pd più critica, infatti, visti i numeri risicati del partito a Palazzo Madama, conta parecchio di più rispetto a Montecitorio. Ma comunque, si ritiene, non abbastanza da creare seri problemi. Senza insomma le fibrillazioni, gli scontri e le polemiche vissute nel corso della prima lettura.

Quanto alla fiducia, secondo la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, «è prematuro parlarne. Aspettiamo gli emendamenti, capiamo gli umori dei gruppi, vediamo la discussione in aula e poi valuteremo la prossima settimana».

Secondo il sottosegretario Graziano Delrio, «i tempi del Jobs Act saranno rapidi perché dagli inizi di gennaio dovranno essere operativi i primi decreti legislativi». Si pronuncia per la fiducia il piddino Andrea Marcucci: «La delega deve essere approvata entro l’8, perché poi tocca a legge di stabilità e riforme elettorali».