Il sindacato non è solo attivo nel campo della denuncia e della tutela dei lavoratori, ma può proporre un modello economico nuovo, raccogliere le idee su un possibile sviluppo dell’Italia (sperabilmente alternativo) e diffonderle. È quello che si propone di fare la Filcams, categoria della Cgil che segue i settori del terziario e del commercio, con la campagna #JobArt.

La campagna, che ha come sottotitolo «Con la cultura si cresce» (forse a parafrasare la celebre sentenza «con la cultura non si mangia»), è partita la settimana scorsa da Lecce, città simbolo di un turismo che ha saputo fiorire negli ultimi anni grazie a un mix di bellezze storiche e naturalistiche (di cui la Puglia è ricchissima) e di tanti giovani imprenditori.

«Con questa campagna itinerante, vogliamo intercettare temi e aree di interesse specifici, per sviluppare idee e progetti, ascoltare la voce dei lavoratori e di chi vive nel quotidiano i settori del turismo e della cultura – spiega Cristian Sesena, segretario Filcams Cgil – Abbiamo l’ambizione di uscire dall’esclusivo ruolo di sindacato di denuncia e di tutela, per farci promotori di una complessiva proposta politica per il rilancio economico del paese».

#JobArt, che come si intuisce dal logo ha ovviamente un suo sviluppo anche sui social, ha indetto anche un concorso fotografico, indirizzato in particolare ai lavoratori e più in generale a tutti gli addetti del turismo. Il concorso si basa essenzialmente su un selfie.

Questo autoscatto potrà servire non solo a raccontare i luoghi e le situazioni positive del settore, ma anche le parti più negative: ad esempio lo sfruttamento e il lavoro nero, che nel turismo e ristorazione sappiamo essere diffusissimi.

«Lavori in uno dei luoghi del patrimonio culturale italiano? – chiede lo slogan che lancia il concorso – Lavori in realtà limitrofe (alberghi, campeggi, bar ristoranti)? Raccontaci il tuo lavoro con un (auto)scatto per mettere in luce aspetti positivi o problematiche».

I partecipanti dovranno inviare, tramite il sito www.filcams.cgil.it, i loro scatti evidenziando la «Grande Bellezza» o la «Grande Bruttezza» del loro lavorare nel turismo o nella cultura: «Per raccontare per immagini, orgoglio, denuncia, proposta, fascino del lavorare a ridosso o in realtà uniche per storia e paesaggio, che attraverso il loro sguardo si vuole far uscire dalla dimensione patinata della cartolina», dice la Filcams.

Le immagini del concorso saranno esposte durante l’ultima tappa di questo tour che si svolgerà a Roma nei primi mesi del 2015 e sarà l’occasione per premiare il miglior scatto.

«Vogliamo offrire un mezzo di denuncia e contrasto al lavoro nero e irregolare, ma anche ampliare la discussione e portare sotto i riflettori la voce del lavoro – conclude il segretario Filcams Sesena – La nostra è una proposta articolata e complessiva di rilancio, da condividere con la politica, le associazioni imprenditoriali, le associazioni dei consumatori».