C’è vita oltre la morte? Sull’argomento cinema (Il sesto senso di M. Night Shyamalan) e tv tornano con regolarità. Proof – che debutta stasera in anteprima italiana pay su Premium Stories alle 21.15 con il primo di dieci episodi, è l’ultimo arrivato. La sorpresa è nel cast, anzi nella protagonista: Jennifer Beals. Idolo adolescenziale negli ’80 – quando in Flashdance passava dalla tuta da operaia saldatrice al body nero attillato da ballerina con assoluta nonchalanche, qui si cala nei panni di un chirurgo preparatissima quanto algida, Carolyn Tyler. Ma il passato della donna nasconde tragedie personali, la morte del figlio adolescente e la fine del matrimonio con un collega fedifrago sorpreso in flagrante adulterio.

Divisa tra sala operatoria e la difficile gestione della vita privata – deve tenere a bada l’inquieta figlia e i suoi problemi scolastici – viene contattata dal ricchissimo magnate Ivan Turing (Matthew Modine), malato terminale, che la vuole coinvolgere in un progetto scientifico per capire se c’è vita oltre la morte. Ma soprattutto per rispondere all’interrogativo: sono davvero irraggiungibili? In un primo momento, Carolyn si rifiuta, salvo poi farsi convincere da alcuni incontri e dall’entità dell’offerta di Turing. Si imbarca così nella ricerca coinvolgendo anche un giovane praticante, il dottor Zedan Badawi (Edi Gathegi).

Siamo nei dintorni del «medical drama», che molto attinge dalla scuola E.R. e ancor più dall’equipe medica che popola le corsie del Grey Sloan Memorial Hospital in Grey’s Anatomy, mescolando teorie sulla «reincarnazione», fenomeni alla poltergeist e molti turbamenti del cuore… Con la regia di Alex Graves (Il trono di spade) – produttore esecutivo insieme a Kyra Sedgwick (The Closer), Jill Littman, Rob Bragin e Tom Jacobson – la serie ha debuttato lo scorso giugno su Tnt. «Ho sempre avuto la convinzione – ha raccontato Jennifer Beals in un’intervista tv – che qualcosa esiste oltre la nostra esistenza terrena. È un pensiero che mi accarezza quando vedo quanto accade in natura, un filo d’erba che cresce fra gli interstizi del pavimento. La nostra energia non cessa dopo la morte e si trasforma in qualcosa che non comprendiamo pienamente. Non ho la pretesa di dire che so quello che accade, perché se lo facessi vorrebbe dire che abbiamo smesso di porci delle domande. E questa sarebbe la vera morte».

Le convinzioni dell’attrice – in tv già protagonista in passato di serie come The L Word e The Chicago Code – non sembrano però aver collimato con quelle della critica Usa, che l’ha accusata di giocare con «facili cliches» (Brian Lowry su Variety) ma soprattutto con quelle del pubblico. Perché Proof dopo appena una stagione è stata cancellata dal palinsesto di Tnt.