«Le trattative sono interrotte»: ieri mattina Jabil ha comunicato il suo ritiro dal tavolo con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico sulla sorte dei 190 dipendenti del sito di Marcianise, nel casertano, licenziati nel mezzo del blocco stabilito dal governo per il Covid-19. Procedure che la ministra del Lavoro Catalfo ha definito «nulle e ingiustificate».

La multinazionale Usa non ne vuole sapere: «Jabil ha seguito l’iter previsto in materia di licenziamenti collettivi, alla fine non si è addivenuti a un accordo. Con l’avvento della pandemia si è stabilito di posticipare al 25 maggio». I licenziamenti per il board sono «legittimi» così i 190 possono prendere gli incentivi all’uscita volontaria o accettare il ricollocamento in altra azienda ma Jabil vuole che venga sottoscritto dai sindacati un accordo che preveda «la definizione di un percorso certo che porti entro la fine di agosto alla risoluzione definitiva degli esuberi strutturali»: chi non accetta le prime due soluzioni viene licenziato nella prima data utile dopo il 17 agosto, quando cesserà lo stop alle uscite imposto per il Covid-19. Una procedura sprint che urta contro le leggi, che stabiliscono 45 giorni per le consultazioni.

A Marcianise resterebbero in 350 su linee che ne saturano 170. I sindacati temono che il management stia accelerando la fuga dal casertano. Fim, Fiom, Uilm e Failms replicano: «Non riteniamo chiusa la trattativa, vista l’interlocuzione aperta dal governo con Otto Bik, membro del cda. Il punto dirimente è l’accettazione dei licenziamenti programmati per il 24 agosto, prevedendo un accordo in sede ministeriale con parere positivo dei sindacati. Questo è inaccettabile perché in violazione della legge italiana e delle direttive comunitarie».

Dal Mise il ministro Patuanelli commenta: «Abbiamo mosso anche la diplomazia economica per far capire a Jabil che è il caso di avere uno stile diverso. Catalfo è in attesa di parlare con il ceo. Possiamo attivare strumenti per aiutare ma non ci può essere l’atteggiamento arrogante che si è visto fino a ora».