Alla battaglia sui diritti d’autore che da due anni vede fronteggiarsi -spesso a colpi di diffide e carte bollate – la Siae e Soundreef, si aggiunge un nuovo capitolo. Altri due trasfughi dalla «Società italiana degli Autori ed Editori», J-Ax e Enrico Ruggeri, decidono di affidare la gestione del proprio repertorio al gruppo di Davide D’Atri riconosciuto in Inghilterra per la raccolta dei diritti d’autore. Ma se la decisione di J-Ax di lasciare la Siae – vista la sua vicinanza con Fedez, il primo artista «di peso» ad abbandonare nel 2016 la storica società fondata nel 1882, non giunge inaspettata, la mossa di Ruggeri (che ha «ringraziato» la società per gli «anni passati insieme») ha sorpreso e non poco i vertici di Siae, che hanno diramato nel pomeriggio di ieri una lettera.

«Siamo noi a ringraziare il maestro Ruggeri che per tantissimi anni è stato nostro associato e che nel 2016 – scrive il direttore generale di Siae Gaetano Blandini – è stato tra i primi mille firmatari della Lettera Siae in difesa del diritto d’autore. Proprio perché abbiamo avuto occasione di conoscere la sensibilità di Enrico Ruggeri nelle battaglie a tutela del diritto d’autore, la sua scelta ci risulta francamente incomprensibile». Soundreef, poi, sempre secondo Blandini: «sulla base della normativa vigente, opera illegittimamente nel nostro Paese in cui l’attività di intermediazione del diritto d’autore è consentita alle organizzazioni – come Siae – senza scopo di lucro e gestite dai propri associati». «La Società Italiana degli Autori ed Editori è e continuerà ad essere – aggiunge il presidente Siae Filippo Sugar -, una Società no profit, governata dai propri associati, che non può, ma soprattutto non vuole, ingaggiare campagne acquisti.

Siae è in linea con la normativa vigente, nel rispetto della direttiva Barnier, e quindi non fa alcuna discriminazione tra associati, trattando tutti nello stesso modo». Soundreef intanto cresce – sono infatti più di 11 mila gli autori ed editori che hanno aderito alla piattaforma: «Ho deciso di lavorare con Soundreef – spiega Ruggeri – perché qui ho trovato entusiasmo, attitudine alla sfida e voglia di comunicare progetti, qualità che da sempre cerco nelle persone con le quali lavoro. Non un ente, ma un gruppo di persone con un volto e una voce. Ecco perché ho deciso di intraprendere con loro un percorso comune». S.Cr.