Immaginate che il governo abbia promesso che aumenterà l’Iva di due punti percentuali e la sua agenzia per i servizi finanziari abbia reso noto che per sopravvivere da pensionati dovreste avere, oltre al vostro fondo pensione, fino a 30 milioni di yen (poco meno di 300mila euro) di risparmi personali.

Immaginate che tutto questo avvenga in campagna elettorale. La vostra reazione sarebbe l’apatia? Ve ne stareste a casa ad aspettare il risultato, o meglio ancora la pensione?

In Giappone sembra che stia per succedere proprio questo, almeno secondo i sondaggi e la stampa locale. Oggi si vota per il rinnovo della Dieta, la camera alta nipponica e la partecipazione al voto attesa è sotto il 50%. In ballo ci sono 124 seggi, circa la metà del totale. L’elezione è in parte proporzionale e in parte in collegi uninominali.

Lontani dai seggi si terrebbero soprattutto i giovani sotto i 30 anni, nonostante il recente abbassamento dell’età di voto da 21 a 18 anni. La depoliticizzazione dei giovani rinforza la presa sul governo dell’attuale coalizione tra Partito liberaldemocratico (al potere quasi ininterrottamente da 65 anni) e il Komeito (partito di ispirazione buddista).

Il loro obiettivo è mantenere la maggioranza dei due terzi dell’aula, necessaria per tenere aperta la riforma costituzionale sul ruolo delle forze armate. Le questioni internazionali sono apparse invece solo marginalmente in campagna, pur di fronte ai tweet di Donald Trump che minacciava di abbandonare l’alleato nipponico – probabilmente a scopo di pressione commerciale nei negoziati in corso – e al deteriorarsi delle relazioni con la Corea del Sud.

I quattro partiti principali della sinistra si presentano uniti nei collegi. Edano Yukio, a capo del Partito costituzionale democratico, in campagna elettorale ha cercato di rivolgersi soprattutto a quel 40% di forza lavoro che non ha il posto fisso.

Shii Kazuo, leader del Partito comunista, si è mostrato ottimista in campagna e ha ricordato come nella sua prima elezione nel 1993 a Chiba la Nhk – la Rai giapponese – gli avesse assegnato solo l’uno per cento di probabilità di essere eletto e invece riuscì nell’impresa. Ed eccolo ora a capo di uno dei più importanti partiti di opposizione. Ai seggi ci sarà, idealmente, anche un po’ di Italia: un raggruppamento di partiti pacifisti corre alle elezioni sotto il nome di «Ulivo», nome ispirato proprio dalla coalizione italiana.

Chi è riuscito a suscitare ai propri comizi un forte entusiasmo con una campagna appassionata e irriverente sono stati Yamamoto Taro, attore di Osaka, e i candidati della sua Reiwa Shinsen Gumi, nuova formazione politica di opposizione.

Molto affollati i comizi nelle stazioni, l’ultimo ieri a Shinjuku a Tokyo. Sì, perché i comizi in Giappone si tengono di regola nelle stazioni principali della Japan Rail e non nelle piazze. La formazione è molto indietro nei sondaggi, ma potrebbe essere la piccola sorpresa di queste elezioni.