Non sono passati neanche due mesi da quando (era il 27 settembre scorso) Maria Elena Boschi dava per spacciata la possibilità di vedere approvato lo ius soli «in questa legislatura». Ieri, a ulteriore dimostrazione di come per il Pd sia importante dare un segnale a quanto si muove alla sua sinistra, la sottosegretaria ha fatto una brusca marcia indietro riaccendendo le speranze di quanti attendono da anni la riforma della cittadinanza. «Noi l’abbiamo approvata già due anni fa alla Camera – ha ricordato – quindi adesso sicuramente il Senato sta lavorando su questa legge molto importante. La legislatura sta finendo e noi ci auguriamo che i tempi possano consentire questa approvazione».

Sarà il tempo a stabilire quanto realmente il Pd sia intenzionato ad andare fino in fondo. Intanto – contrariamente a quanto detto dalla sottosegretaria, il Senato non riprenderà in mano la discussione sullo ius soli almeno fino al prossimo 5 dicembre quando, una volta licenziata la legge di Bilancio, si potrebbe aprire una finestra utile per approvare il provvedimento. Sempre a patto, però, che il governo si decida finalmente a porre la fiducia senza la quale, con 48 mila emendamenti da discutere e l’opposizione di tutte le destre e del M5S, non si va da nessuna parte.

Intanto le aperture fatte del Pd (per quanto per ora siano solo a parole) permettono alle destre di fare campagna elettorale contro lo ius soli e promettono battaglia. «Siamo pronti a ogni forma di protesta, pacifica e legale, per fermare la legge», assicura Matteo Salvini annunciando per i prossimi 2 e 3 dicembre due giorni di mobilitazione della lega contro la riforma della cittadinanza. «Sarà una grande mobilitazione alla quale ci auguriamo vorranno prendere parte anche tutte le forze sociali e politiche ce condividono il nostro progetto», ha spiegato il segretario del Carroccio.

Si accoda Renato Brunetta : «La sinistra pensa di risolvere tutto con lo ius Soli. In questo momento può essere una priorità dare un milione di cittadinanze automatiche? Già ne diamo 200mila all’anno, siamo tra i Paesi più generosi in tal senso. Se fossi cinico mi augurerei che Gentiloni riuscisse a far approvare lo ius soli, così noi dal giorno dopo potremmo raccogliere le firme per abolirlo in piena campagna elettorale», ha spiegato il presidente dei deputati di Forza Italia.

Chi la cittadinanza l’aspetta da quando è nato sono ovviamente i diretti interessati, i circa 800 mila ragazzi nati in Italia da genitori immigrati. Organizzate da «L’italia sono anch’io», «Italiani Senza Cittadinanza», «Insegnanti per la Cittadinanza», «Movimento di Cooperazione Educativa», «Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti», «Cemea», «A Buon Diritto» ieri si sono svolte manifestazioni in numerose città per sollecitare l’approvazione del provvedimento. A Roma sotto Montecitorio si è tenuto una girotondo con gli alunni di due scuole romane, mentre una delegazione di studenti è stata ricevuta dai presidenti della Camera e del Senato. Quest’ultimo ha ribadito l’impegno a far calendarizzare la legge tra i lavori di Palazzo Madama. «Questi sono giorni decisivi perché la discussione al Senato riprenda e volga a un termine positivo», ha detto il senatore Luigi Manconi, presente anche lui all’incontro. «Per questo occorre tenere alta l’attenzione sul tema e sostenere con ogni mezzo la mobilitazione – ha proseguito il presidente della Commissione Diritti umani – a partire dal digiuno a staffetta ripreso proprio oggi (ieri, ndr) da 58 cittadini italiani».